Aidone - La testa di Ade, denominata anche "Barbablù", torna in Sicilia. Il John Paul Getty Museum di Malibu ha restituito quest'opera di straordinario valore artistico alla sua naturale patria, dopo essere stata trafugata. La restituzione è avvenuta alla presenza del Console Generale d'Italia a Los Angeles, Antonio Verde, e delle Autorità giudiziarie e di polizia italiane. Ufficialmente, la testa di Ade torna in Sicilia il 29 gennaio.
Secondo le ricostruzioni, Barbablù venne trafugato attorno al Santuario extraurbano di San Francesco Bisconti a Morgantina, in provincia di Enna, alla fine degli anni Settanta. Questo reperto, poi, fu venduto illecitamente al Getty Museum nel 1985 dal collezionista di New York Maurice Tempelsman per la cifra di 500 mila dollari.
E' stato il Sostituto Procuratore della Repubblica Francesco Rio l'autore, nel 2014, della rogatoria internazionale che ha posto le basi per la restituzione. Il museo californiano, in ogni caso, ha dato immediata disponibilità. La testa di Ade è un unicum nel suo genere: il tipo di materiale utilizzato è molto fragile e si intravedono ancora tracce di policromia rosso mattone nei capelli e blu nella barba. E' per questo che venne denominata Barbablù. Il reperto è una testa in terracotta policroma, di epoca ellenistica, raffigurante molto probabilmente il dio greco Ade.
Pare che la collocazione originaria della Testa di Ade fosse nel santuario di Demetra, all'interno del parco archeologico di Morgantina. Non è la prima volta che il governo italiano recupera opere rubate e poi acquistate, senza conoscerne l'origine, dal museo losangelino: era accaduto infatti anche con La venere Morgantina, restituita nel 2011 e in precedenza con L'atleta di Fano.
Al rientro da Malibù il reperto è stato sequestrato, e ora dissequestrato, dalla Procura di Enna. Una volta restituito alla Regione siciliana, sarà in esposizione permanente nel museo di Aidone.