Sono trascorsi esattamente centottanta anni dalla fondazione, a Marsiglia, della “Giovane Italia”. Giuseppe Mazzini, ideatore e leader del movimento, era, come sarebbe stato per quasi l’intera sua vita, in esilio. Un anniversario, a nostro avviso, estremamente importante, per il semplicissimo motivo che da quella data, in quella penisola che solo geograficamente era ancora l’Italia, iniziò a svilupparsi un concreto movimento larvatamente “unitario” (erano diverse le possibili forme di unità supposti da tanti studiosi, che immaginavano anche la federazione dei tanti statarelli in cui era allora divisa la Nazione, e solo i più “rivoluzionari” potevano immaginare una unità completa ed in un solo Stato).
Tra le altre cose, l’anniversario della fondazione della Giovane Italia coincide anche con altri, ed altrettanto interessanti anniversari, tutti convergenti verso quella massima e ammirevole idealità che impregnava i cuori dei nostri avi (in fin dei conti si tratta di nostri trisavoli, di sole sei generazioni fa). Se nel 1832 a Marsiglia un giovanissimo Giuseppe Mazzini fonda la Giovane Italia, è da ricordare che dieci anni dopo, nel 1842, a quella sezione in terra francese dell’organizzazione carbonara aderisce un giovane, a quell’epoca solo un marinaio scavezzacollo, di nome Giuseppe Garibaldi. Giuseppe Garibaldi, il generale, l’Eroe dei Due mondi che morirà nel 1882, altro anniversario. Mentre Giuseppe Mazzini – altro singolare anniversario - morirà esattamente dieci anni prima, nel 1872. Solo coincidenze, è evidente, ma che risultano singolari e permettono di giocare con i numeri e le date, sperando di non essere troppo noiosi.
