Attualità Torino

Christian Greco, ragusano, direttore del Museo egizio di Torino

Ha appena 39 anni

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Ragusa - Christian Greco, 39 anni, è il nuovo direttore del Museo Egizio di Torino. Il giovanissimo egittologo ha conquistato la prestigiosa carica battendo la "concorrenza" di altri sette suoi colleghi provenienti da tutto il mondo e promossi dopo una prima selezione dei centouno partecipanti al concorso.

Evelina Christillin, presidente del Consiglio d'amministrazione del Museo egizio più antico del mondo e secondo per importanza solo a quello del Cairo, il 21 febbraio scorso ha ufficialmente conferito l'incarico al neo direttore, in servizio da subito.
Ne diamo notizia perché Christian Greco, nato nel 1975 a Arzignano, in provincia di Vincenza, ha sangue ragusanissimo nelle vene. Il padre, Salvatore, è effettivamente nato anche lui a Vicenza, ma da genitori entrambi iblei: il padre di Salvatore e nonno di Christian, Pietro Greco, era un carabiniere nato a Ragusa Ibla, e si era sposato con Giuseppina Tidona, di Ragusa Superiore.
Per motivi di lavoro Pietro Greco venne trasferito a Vicenza, dove il figlio Salvatore è nato e poi cresciuto. Sposato con una ragazza veneta, Salvatore ha avuto Christian quale figlio unico. Giovane di talento sin dalla più verde età, da ben diciassette anni Christian vive e lavora in Olanda. Comprensibile quindi la sua soddisfazione non soltanto per la prestigiosa nomina, ma anche per essere rientrato in patria: "Sono emozionato e felice di essere chiamato a prestare la mia nomina a servizio di una tale prestigiosa istituzione", ha dichiarato Greco alla Stampa di Torino all'indomani della nomina - e di tornare dopo diciassette anni in Italia".
Proprio così: Christian Greco è stato diciassette anni in Olanda, a Leiden, per insegnare Archeologia egizina, della Nubia e del Sudan" in quella Università, centro di egittologia olandese. In Olanda il dottor Greco è stato anche curatore di una delle più importanti collezioni egizie d'Europa, presso il Museo delle Antichità di Leiden, ma ha curato importanti collezioni egizie anche in Giappone, Finlandia e Spagna.
Un classico caso, quindi, di "fuga di cervelli" dall'Italia verso l'estero, in questo caso l'Olanda. Di contro, un esempio di rientro, e con gli interessi. Christian Greco, infatti, sarà direttore del Museo di via Lagrange per i prossimi quattro anni, e probabilmente andrà avanti: chi lo ha preceduto, l'americana Eleni Vassilika, è stata in carica per due mandati, e prima ancora il direttore era stato a capo del celebre museo per quaranta anni. Christian Greco avrà un incarico importante e delicato se si pensa che il Museo Egizio di Torino è attualmente in fase di profonda ristrutturazione - oltre cinquanta milioni di euro di impegno finanziario - e gran parte delle sale sono chiuse al pubblico. Eppure i visitatori nel 2013 sono stati oltre 540.000, più dei 537.000 registrati nell'anno delle Olimpiadi invernali organizzate nel capoluogo piemontese. Si conta di riaprire l'intero spazio espositivo per l'aprile del prossimo anno, in occasione dell'apertura dell'Expo di Milano.
A chi gli ha chiesto come intenderà il ruolo di direttore, il giovane studioso ha risposto: "Come un costruttore di ponti, di relazioni, per stimolare collaborazioni tra cattedre universitarie e tra musei, in vista di progetti internazionali. Prendendo a prestito le parole di Aristotele, ci tengo a trasmettere ai collaboratori e al pubblico l'enthousiasmos, il piacere estetico che si prova di fronte all'oggetto d'arte".

La Sicilia


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