Vittoria - Concetta Roccaforte è una donna di Vittoria che dal 2009 lotta contro il cancro e, contemporaneamente, a favore dei metodi di cura alternativi.
Quando la medicina tradizionale le ha detto che non c'era più nulla da fare, Concetta, madre di tre figlie di 33, 32 e 24 anni, ha deciso di non arrendersi cercando metodi alternativi anche perché, a giugno, ha rischiato di morire a causa di uno shock anafilattico dovuto all’allergia al platino (un componente della chemioterapia). Alla fine ha scelto il Metodo Gerson.
“Ho deciso di raccontare questa storia- spiega- perché tutti hanno il diritto di sapere e di poter scegliere tra le cure tradizionali e quelle alternative, troppo spesso condannate senza nemmeno un regolare processo”. Il calvario di Concetta è iniziato quando, nel 2009, ha deciso di fissare un controllo dal ginecologo per una visita di routine. “Il medico- spiega- mi visita e mi sottopone ad una ecografia dalla quale emerge una massa che ha tutte le sembianze di una cisti ovarica. Mi prescrive analisi e accertamenti vari, una serie di medicine e mi fissa un appuntamento tre mesi dopo. Gli esami a cui mi sottopone servivano a controllare i markers tumorali. Ad ogni modo, tutto sembra apposto e torno tranquillamente alla mia vita, sapendo che dovevo solo tenere sotto controllo questa cisti. Inizio la cura e, per scrupolo, decido di chiedere un secondo parere. Mi viene detto che non ho nulla e mi rilasso, posticipando perfino il ritorno dal mio ginecologo. La visita ginecologica di ottobre conferma la presenza di questa presunta cisti ovarica le cui dimensioni non erano aumentate né diminuite. Il medico, quindi, mi prescrive nuove analisi e mi consiglia di rimuoverla ma io, impaurita, perdo ancora del tempo. I nuovi esami, a quel punto, evidenziano markers di poco fuori dai normali parametri e a novembre decido di operarmi”. Da quel momento per Concetta inizia una serie impressionante di interventi chirurgici e cicli di chemioterapia, fino a scoprire di essere allergica ad uno dei componenti della chemio.
A suo favore, intanto, è stato aperto un conto corrente per aiutarla a curarsi. Le cliniche Gerson sono solo due al mondo, in Messico e a Budapest, e sono molto costose. Il ricovero dura 15 giorni e serve per avviare la cura ed essere istruiti su come seguirla, alla lettera, a casa, per due anni. Oltre alla stessa Concetta, quindi, dovranno viaggiare anche un familiare ed una traduttrice.
Il metodo, inoltre, si basa su un’alimentazione esclusivamente biologica quindi sono ben accette anche donazioni di frutta e verdura, di integratori e di funghi per la micoterapia. Serve, infine un depuratore per l’acqua di tutta la casa con la quale lavarsi e cucinare.
Chiunque volesse donare può farlo attraverso questo codice IBAN: IT 25 I 0503411795 000000 123066