Pozzallo - Martedì 21 aprile alle ore 19 presso lo spazio Cultura Meno Assenza di Pozzallo, nell'ambito del progetto I ART, la presentazione del percorso interattivo dell'artista Antonio Mainenti, basato sulla ricerca dell’antico mestiere del “Calafato”.
Il Calafato aveva il compito di rendere impermeabile lo scafo della barca, un ruolo di grande responsabilità e precisione, ma anche una parte considerevole dell’economia e della socialità della città di Pozzallo di molti anni fa. Registrazioni in pieno campo, disseminazione di microfoni a contatto, composizioni musicali originali permettono all’artista di combinare interazione da parte del pubblico e dettagli sonori secondo uno schema prefissato. I calafati erano soliti lavorare in gruppo ad una singola barca, il continuo martellare e la varietà dei colpi produceva un suono corale, un’orchestra naturale.
Antonio Mainenti usa le modalità della radio-art e della sound art, arriva ad un progetto unitario sfruttando le corde di un pianoforte pizzicate da due micro robot per ottenere un suono proveniente dal piano inferiore di cui sfrutta l’acustica. Lungo il breve labirinto il pubblico può azionare 24 composizioni musicali stringendo altrettanti sensori tra le dita ed una radio domestica diffonde alcuni passi dell’intervista fatta a Grazia Dormiente e a Salvatore Scala, un audio racconto a metà tra l’invasione di frequenza e un docu-sonoro.
Due le postazioni costruite da Mainenti che riportano in modo diretto ai gesti di questo antico mestiere: una forma di grande pennello per passare la vernice su un pezzo di scafo ed un martello e punta metallica per l’inserimento della stoppa tra le fenditura di un pezzo di barca. Viene così ceduto al pubblico il ruolo di suonare e condurre questa orchestra, come riconsegnare alle persone un’identità che gli appartiene e che tramite il lavoro di Antonio Mainenti possono vivere in prima persona ascoltando una riproduzione sinfonica di un ricordo. Un ricordo che da oggi rafforza il suo valore di patrimonio.