Appuntamenti Ragusa

Laboratorio sul Clown con Emmanuel Gallot Lavallée, a Ragusa

Il 9 e 10 maggio

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Ragusa - Avrà inizio sabato 9 maggio a Ragusa lo stage sul clown “Il Bianco e l’Augusto, Presenza e Stupidità”, organizzato dall’associazione iblea di Comicoterapia “Ci Ridiamo Su” con “Il Resto del Calzino – linguaggi Artistico-espressivi”, che sarà tenuto da un ospite d’eccezione, il clown francese Emmanuel Gallot Lavallée. Lo stage, inserito nel programma della settima edizione di “Scenica – Festival delle arti in scena” si concluderà domenica 10 maggio con una Lezione-Spettacolo dal titolo "La Fragilità del Clown", alle ore 20.30 presso il Chiostro delle Grazie a Vittoria. Lo spettacolo, che vedrà la direzione e la presenza dello stesso Lavallée con i partecipanti allo stage, sosterrà il progetto di Comicoterapia "Manda un Clown in Ospedale" dell'associazione Ci Ridiamo Su, attivo presso il reparto Pediatrico dell’ospedale M.P. Arezzo di Ragusa Ibla.
“Ho sempre amato i clown – afferma Emmanuel Gallot Lavallée – ed ogni anno che insegno (ormai sono passati secoli e parecchie settimane) mi entusiasmano sempre. Certo, se pensate ai clown tipo Macdonald con il naso rosso, l’hamburger in bocca e il sorriso a forma di dollaro, avete sbagliato strada. Parlavo della poetica del clown, perso nell’immensità della pista. Il lavoro sul clown è lo studio dell’anima umana – continua – il ritorno alla luce. Ecco perché questo studio è cosi affascinante e paradossalmente impossibile. Non s’insegna al sole l’arte di brillare, lo si guarda e basta così come si può ammirare l’anima umana ridere e danzare la danza del clown. Ciò che si può fare invece, è togliere la foschìa, le nuvole che impediscono di vedere il sole. I nostri atteggiamenti quotidiani ricoprono fino a soffocare lo stupore, la meraviglia..Il clown é il ritorno all’origine, al meravigliarsi. Basta togliere le tappezzerie vecchie delle nostre certezze. Appare allora la fragilità, l’essere perso. Ciò che è pericoloso nella vita, diventa nutrimento indispensabile per il clown: esso si nutre di debolezze. L’arte dello stupore è la sua essenza”.
Durante lo stage, gli studenti impareranno a giocare e a lasciare suonare, in loro, una musica silenziosa. Da qui, un personaggio che si copre di colori, si veste, si traveste, prende forma adulta, diventa clown, il tempo di un numero. Poi andrà bruciato per lasciare all’attore la possibilità di tornare di nuovo alla sorgente della sua ricerca: l’anima danzante. La parte essenziale del lavoro consisterà quindi nel “ liberare la gabbia”, togliendosi di dosso i vecchi costumi, in qualche modo rinascere, ma riguarderà anche l'eterna diatriba circense tra Mr Loyal e l’Augusto, dalle entrate clownesche (annuncio del numero alla sua realizzazione, il fallimento e l’uscita del clown) fino ai clown teatrali, con i quali si entrerà a contatto con la conoscenza della fragilità umana e la sua progressiva messa in scena, fino alla scoperta dell’antieroe moderno che si nasconde dietro ogni “bide”, vale a dire ogni fallimento del numero presentato.
“Attraverso le improvvisazioni – conclude Lavallée – si metteranno in evidenza le ingenuità, le debolezze, le fissazioni, i deliri delle diverse personalità che andranno successivamente definite e messe in risonanza con il pubblico: la ricerca del proprio clown, il costume, il rapporto tra clown e pubblico, le entrate solitarie, il parlato, il rapporto con gli oggetti, la costruzione di frasi umoristiche, il rapporto di potere capo-sottocapo”.
La fase di studio si concluderà con un’analisi dei meccanismi universali della comicità.
Per partecipare al seminario di 2 giorni condotto da Emmanuel Gallot Lavallée è necessario prenotarsi telefonando al numero 377 2826037.


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