Cronaca Sciacca

Chi era Rahim Gharsallah, il bambino di 16 mesi morto in un incidente

La sua giovane vita si è spenta sull’asfalto della Palermo-Sciacca

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Sciacca - Abd Rahim, un nome arabo che significa “Servo del misericordioso” è il bambino scomparso a causa dell’incidente tra la notte di sabato 22 e domenica 23 giugno. Per il piccolo Rahim Gharsallah, appena 16 mesi, non c’è stata pietà. La sua giovane vita si è spenta sull’asfalto della Palermo-Sciacca, in quella che doveva essere una notte come tante, di ritorno da una serata in famiglia. Sui social, il bambino figura in tantissime fotografie sorridente, con la mamma Miriam Janale e il papà, la cui identità non è stata resa nota. Un dolore straziante che tutta la comunità di San Giuseppe Jato non riesce a sopportare. 

Il silenzio assordato del dolore è calato su San Giuseppe Jato, paese in cui tutta la famiglia di Rahim abita. Si trova ricoverata, in condizioni disperate, nel trauma center dell’ospedale “Civico” di Palermo, la giovane madre Miriam Janale, la 23enne di San Giuseppe Jato, la quale era alla guida della Fiat Punto che è finita contro il guard-rail alle 3.45 di ieri mattina sulla Fondovalle a scorrimento veloce, la “Palermo – Sciacca”, all’altezza di Giacalone, dopo una sabato sera trascorso in un pub cittadino.

Miriam Janale si è sposata lo scorso 20 maggio. La 23enne, è molto conosciuta nel territorio jatino e, in particolare sui social network, in quanto vendeva online prodotti di bellezza, borse e accessori. L’11 febbraio è stato l’ultimo compleanno che mamma Miriam ha potuto festeggiare con Rahim, il figlio di appena 16 mesi balzato fuori dall’abitacolo dopo il tragico impatto. Ecco la dolce dedica che la mamma ha riservato al suo bambino: “11 Febbraio, la data che mi ricorderà sempre del miglior giorno della mia vita, il giorno in cui sei nato tu, Rahim! Ricordo ancora come se fosse ieri il giorno in cui ti ho partorito, avevo paura ma ero impaziente di averti tra le braccia.. Mi ricordo il nostro primo sguardo, i nostri cuori battevano all’impazzita e finalmente ci conoscevamo! Ricordo come se fosse ieri la prima poppata, il primo cambio, il primo pianto e il primo sorrisino..Sei arrivato e hai portato tutto ciò che di buono potevi portare con te, la gioia e la felicità a 360 gradi e anche se i primi mesi sono stati difficili ho sempre ringraziato Dio per l’immenso dono che mi ha dato che sei tu amore mio. Oggi ti guardo e mi chiedo come tu abbia fatto a cambiare così in fretta, a capire, a fare i tuoi primi passi e a dire le tue prime parole, come la prima volta che ho sentito Mammà, una gioia immessa che continua a riempirmi il cuore ogni volta che sento la tua vocina dirlo” – scrive sui social Miriam Janale, la mamma della vittima -.


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