Cultura

L’interpretazione dei sogni/Isole lavoro onirico di Giovanni Sollima



È un musicista classico, Giovanni Sollima, quando suona la Suite in re minore composta da Marin Marais nel 1682 in apertura di concerto. È un musicista contemporaneo quando suona il suo Terra aria quasi in conclusione. È decisamente uno sperimentatore d’avanguardia quando davanti al D-Touch registra cellule tematiche di suoni e voce che assembla, scompone e ricompone collocandole su un doppio pentagramma e suonandoci ancora sopra.

Visivamente, seguendo ciò che fa sul megaschermo alle sue spalle, sembra stia giocando una partita a scacchi con la musica; all’ascolto è più verosimile parlare di domino, perché non c’è alcun antagonismo, ma continuità compositiva.

Giovanni Sollima si conferma geniale e fuori da ogni schema, come le sue performance: puro estro, musica senza confini, impatto forte e coinvolgente.

“Non c’è un vero programma, l’ho deciso pochi minuti fa. Questo è un progetto galleggiante che perde e acquista pezzi ogni volta che lo propongo. Alterna brani materiali a strane incursioni in cui può accadere di tutto. Ma i brani hanno una sorta di sequenza, possono essere concepiti come un racconto”.

Così Sollima sul palco di Villa Criscione introduce le composizioni che appartengono al nuovo progetto L’interpretazione dei sogni/Isole presentato in prima, ed esclusiva, regionale a Note di Notte.

In questo viaggio musicale onirico il compositore palermitano non è solo.

Ad accompagnarlo è la violoncellista croata Monika Leskovar, perfetta compagna di palco per un musicista così incisivo e imprevedibile.

La voce profonda dei due violoncelli riempie il cielo ibleo, la compostezza e l’eleganza di Monika mettono ancor più in risalto l’approccio prepotentemente fisico di Giovanni allo strumento. Tutto in lui può essere musica, sembra cerchi una fusione totale con il violoncello, e non si accontenta di suonare il suo, ma dopo aver “tormentato” le corde e il legno, agitandosi sulla sedia, approda a quello di Monika pizzicandone le corde e tamburellandolo sui fianchi.

Il concerto scorre via tra i brani Virginia Wolf, D-Touch dream interlude I, Mother nature’s son, D-Touch dream interlude II, Du bist wie eine blume, Natural songbook n.2, Taranta, D-Touch interlude III, I hide myself, Calamity Jane e I saw her standing there.

Invitati a tornare sul palco dagli applausi calorosissimi del pubblico, Sollima e la Leskovar si ripresentano con due archetti, ma un solo violoncello e regalano una interpretazione ad alto tasso di sensualità abbracciando contemporaneamente lo stesso strumento; inglobando, Giovanni, in questo abbraccio al violoncello, anche Monika.

Estro, genio creativo, musica totale per un compositore ed una musicista in perfetta sintonia.

Nel bagaglio di ogni appassionato di musica, indipendentemente dalle preferenze di genere, non dovrebbe mancare l’esperienza live di un concerto di Sollima!

Dal palco Mariolina Marino ha ringraziato la famiglia Criscione per aver messo a disposizione la villa, Opera per aver preparato il rinfresco pre concerto realizzato in collaborazione con Ragusa Latte e sottolineato dal Frappato della cantina Fià Nobile e dalle composizioni floreali di Careno Garden House.

Un ringraziamento anche a La tela di Penelope che ha esposto ancora una volta i suoi ricami e un saluto a La Veronica arte contemporanea che ha seguito ogni tappa di Note di Notte, ma scoraggiata da previsioni del tempo sfavorevoli – fortunatamente disattese - non ha partecipato alla serata nonostante avesse predisposto una installazione fotografica di Adelita Husni-Bey, arrivata in provincia di Ragusa da Londra proprio per l’occasione.


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