Terzo incendio di probabile natura dolosa ai danni di un automezzo a Scicli dall’inizio del 2008.
Ad andare a fuoco, poco dopo la mezzanotte di giovedì, un autocarro Om, parcheggiato di fianco all’abitazione del suo proprietario, a Cava d’Aliga. Il mezzo apparteneva a C.G., sciclitano, di 41 anni. Sul luogo dell’incendio si sono portati i carabinieri e i vigili del fuoco.
Nel rogo è andato completamente distrutto il vano motore del mezzo e la cabina. Di certo l’incendio si è sprigionato dal vano motore e al riguardo i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Modica, insieme all’ufficio di polizia giudiziaria del comando dei vigili del fuoco di Ragusa stanno tentando di verificare se il rogo si sia sprigionato a causa di un guasto elettrico. Fa specie che a distanza di appena una settimana dall’ultimo episodio, l’incendio di uno scooterone nella centralissima via Antimonio, in corso Mazzini, il fuoco distrugga un altro automezzo.
Poche settimane prima era stato incendiato un Peugeot Ranch in via Cristoforo Colombo. Dall’inizio dell’anno sono ben tre i mezzi andati a fuoco in questa città tormentata dagli incendi dolosi.
Su quest’ultimo episodio gli inquirenti mantengono tutte le cautele del caso e nessuna pista investigativa viene, come al solito, esclusa a priori.
Si cerca di comprendere se ad agire se sempre la stessa mano o più mano diverse, se esista un filo logico, una chiave di lettura tra questi episodi, o se tutto debba essere ricondotto al caso e alla follia.
Resta lo stillicidio senza tregua, le cui responsabilità sono addebitabili a più mani che nel corso di questi anni hanno approfittato della “quotidianità” della pratica degli incendi per nascondersi nel buio che ha avvolto il fenomeno dei roghi dolosi.
Gli incendi alle automobili sono diventati routine. Gli incendi si verificano comunque nella prima parte della nottata, mai a notte fonda, rarissimamente all’alba. Una consuetudine, quella dell’orario, pari a quella del gesto, diventato quasi “atteso” in una comunità abituata a svegliarsi spesso la notte per spegnere le fiamme che avvolgono le auto. I carabinieri cercano di comprendere ora in quali ambienti è maturato quest’ultimo episodio.
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