La Nannini davanti a 5000 persone fa vedere il seno
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Un’energia stravolgente mentre sullo schermo gigante scorrono mille foto di lei. Mille pose per tante anime, o forse, per una sola che allo stesso tempo è dark, rock, soul, fino ad essere best. Gianna Nannini non fatica a scatenare l’entusiasmo di 5000 spettatori, quasi tutti fans, che ieri sono accorsi allo stadio Aldo Campo di Ragusa, un grande teatro all’aperto e con un’organizzazione impeccabile, parcheggi compresi. La tappa ragusana del tour “GiannaNanniniLive”, realizzata dalla Marcello Cannizzo Agency, non ha deluso fin dai primi minuti, quando, giubbotto di pelle nera, la Nannini arriva al termine di un countdown che sale verso i 30 anni di carriera in musica. E’ rock, graffiante, dura, quando apre il concerto mentre iniziano, confuse, a scorrere le immagini. Poi si ammorbidisce e dice che la Sicilia le dà la carica giusta. Lo fa anche Ragusa che ricorda modificando il finale di una canzone. Sul palco cambia più volte la sua anima. Tolto il giubbotto resta con una canotta bianca e due bretelline borchiate. L’anima rock non si vede, ma alla fine c’è sempre. Forse anche quando fa vedere i seni abbassandosi la scollatura, per diventare quasi fetish nell’asciugare il sudore e nel lanciare l’asciugamano verso il pubblico. E’ molto più giocherellona, poco dopo, nell’omaggio ai siciliani, con un’accennata “Vitti ‘na crozza” a cappella, per poi tornare ai suoi successi di sempre. Tante canzoni che tutti conoscono e cantano: “Suicidio D’amore”, “Sei nell’anima”, “Io”, “Revolution”, “Profumo”, “Radio Baccano”, “Sorridi”, “America”, “Scandalo”, “I Maschi”, “Bello e impossibile”. Un continuo mix di rock, soul, dark che fanno best la Nannini, una “rider” che ti porta in viaggio lungo una strada infinita cost to cost per una “revolution” da fare, anche col duetto assieme a Fabri Fibra che appare rapido sul video all’interno di un particolare arrangiamento di “Radio Baccano”, per poi ritrovarsi al pianoforte, avvolta da un’elegante giacca, per una Nannini nuovamente romantica, dopo essersi esibita perfino con un violino, ma nuovamente dura mentre scompare dal palco. Il concerto ha visto il patrocinio della Provincia regionale di Ragusa e del Comune di Ragusa.
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