E' uno dei tanti interrogativi a cui stanno cercando di dare risposta gli scienziati e i tecnici del gruppo interistituzionale di lavoro voluto nel 2005 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l'Osservazione dei fenomeni di Caronia.
Quello accaduto il 16 ottobre è l'ennesimo fatto inspiegabile, o meglio fenomeno di "natura artificiale", così come è stato classificato dal gruppo governativo insieme agli altri 350 eventi monitorati dal 2004 ad oggi nell'isola. Quest'ultimo avvistamento avrebbe potuto restare top secret. Ma c'è un rapporto che i due piloti dell'aereo civile di linea partito da un aeroporto della Sicilia hanno dovuto comunque scrivere, finito nella banca dati della "squadra anti alieni" (così viene banalmente denominato il gruppo che indaga sui fenomeni di Caronia). "Queste denominazioni non ci piacciono, nemmeno quella degli X-files", afferma Francesco Mantegna Venerando, presidente del gruppo interistituzionale, "anche se di fatto noi stiamo osservando con metodo scientifico non solo tutti i fenomeni accaduti a Caronia, ma anche tutti gli avvistamenti di Ovni, cioè di oggetti volanti non identificati e tutti i fenomeni elettromagnetici inspiegabili, ovvero non naturali che coinvolgono la nostra isola". L'episodio accaduto giovedì viene confermato da Venerando.
"Da un primo rapporto fatto dai due piloti", spiega il presidente del gruppo interistituzionale, "emerge che quanto hanno segnalato non doveva trovarsi lì, poichè quell'area risultava sgombra dal traffico aereo". I due piloti hanno osservato inizialmente un "ammasso aeriforme scuro tipico di un esplosione". "Alcuni attimi dopo", continua Venerando, "i piloti hanno visto a una quota molto superiore a quella sulla quale si trovava l'aereo che stavano conducendo, un oggetto che era in rapido spostamento verso l'area nord delle isole Eolie". L'osservazione fatta dai due piloti riguarda l'area più strategica della Sicilia secondo i paramenti di studio del gruppo interistituzionale. Il perimetro che va dalla costa di Caronia alle isole Eolie è sottoposto da anni ai raggi x dalle sentinelle della squadra presieduta da Venerando. Un esempio, fra i tanti che si sono registrati in questa zona, è l'evento immortalato da una fotografia scattata il 2 agosto del 2004 da un mezzo militare nelle acque di Vulcano: chi guarda l'immagine non può non associare i due oggetti non identificati sospesi quasi sopra l'isola a due dischi volanti.
"Ci sono pervenute e tuttora ci pervengono diverse segnalazioni di oggetti volanti non identificati che fanno riferimento a un'area geografica che parte dalle Eolie e che ormai si estende a tutta la Sicilia", afferma Venerando, "e si tratta di una certa attività che è, oggettivamente, in crescendo". Purtroppo ad oggi il gruppo non ha potuto istruire tutto con metodo scientifico. "Perchè non tutto è provato da documentazione, come filmati, fotografie o altro", dice il presidente del gruppo di osservazione. Eppure un primo rapporto della squadra capitanata da Venerando è già finito nei cassetti dei servizi segreti perchè si fanno le prime ipotesi. "Il primo fascicolo riservato consegnato alla Protezione civile e a palazzo Chigi", dice Venerando, "ipotizza come causa di questi fenomeni test militari segreti oppure esperimenti alieni". Ma naturalmente tutto resta solo un'ipotesi. Intanto il lavoro del team di osservazione degli xfiles procede, giorno dopo giorno. Il 13 ottobre un videoamatore ragusano ha ripreso due Ovni (oggetti volanti non identificati) sospesi sul profilo della cupola della chiesa di San Giovanni, la cattedrale di Ragusa. Il gruppo interistituzionale ha richiesto formalmente di acquisire il filmato.
"Stiamo ancora attendendo risposta", commenta Venerando, "a volte accade che non riusciamo, come in questo caso, appunto, ad acquisire le prove per applicare il necessario rigore scientifico".
Telenova