Cultura Concerto a Ragusa

Vinicio canta per Scicli: Ovunque proteggi



Quando vengo negli Iblei mi sento diverso,

come spiegarvelo, ecco:

mi sento un Uomo Vivo

 

Un naufragio nell’infanzia.

Sembrava di essere piovuti per sbaglio in un film di Federico Fellini. Il domatore, il cantante in gabbia, il mago illusionista, gli ussari, il bagnino di Rimini e il comandante di una nave di pirati. Tre ore di travestimenti, uno spettacolo di attrazioni in una dimensione fiabesca, a metà tra il Pinocchio di Collodi, un romanzo di Salgari, e Otto e mezzo. Fumetto e Luna Park insieme. Il concerto di Vinicio Capossela, al teatro Tenda di Ragusa, sabato sera, è piaciuto soprattutto ai bambini. E ha avuto la capacità di far regredire alla condizione di fanciulli gli spettatori adulti, increduli davanti allo spettacolo circense che mai Circo al mondo ha avuto la forza di rappresentare nella sua verità ingenua, primigenia. Un’Arca dove albergano gli animali di cui Noè si è dimenticato.

“E’ il ritorno che da’ senso al viaggio”, esordisce Vinicio. Nella casa degli specchi del suo spettacolo, Vinicio è un Elvis in gabbia, quella dei leoni. Recita una sorta rosario in russo, l’inno del regime sovietico alla cura del corpo e della prestanza fisica: “In Italia ci stanno convincendo che dobbiamo badare alla nostra felicità personale e non a quella collettiva, e intanto ci costruiscono la gabbia intorno”. Nelle canzoni dell’ultimo album “libertà” fa rima con “clandestinità”. E’ la condizione del poeta, di chi rivela l’indicibile, del bambino che svela la nudità del Re: “Le bugie non invecchiano”.

Quattro pianoforti sul palco, uno del 1926 (“sapete, ha un po’ più esperienza di me”) e anche un piano giocattolo. Vinicio canta la canzone dei calzini, chiedendosi quale sarà la loro sorte ad ogni giro di lavatrice, se riusciranno a salvare la loro inscindibile dicotomia. Diventa Abramo Lincoln, poi un soldato col colbacco di pelliccia lungo e nero. Il saloon americano in cui ambienta le sue canzoni viene stravolto ad ogni pezzo dalle incursioni del mago, dei domatori del circo, degli acrobati, giocolieri, fra cui il ragusano Fulvio Bufardeci. Manca solo Bud Spencer per mandare tutti a gambe all’aria. Nella cavalleria leggera del suo repertorio c’è anche spazio per un “Che coss’è l’amor” versione country, autoironica, dissacrante. “Salvami da me stesso” implora Vinicio al suo dio laico: nell’inferno giocoso in cui conduce per naso il suo pubblico, c’è il peccato ma non c’è la colpa. E c’è soprattutto una pressante richiesta di redenzione. “Quelli che stasera hanno deciso di non venire saranno già nel luogo dove non c’è la tignola e la ruggine”, scherza alludendo agli assenti e cita il Vangelo.

Il primo tempo dedicato al nuovo album, il secondo al repertorio. Straniscono e lasciano tutti a bocca aperta le evoluzioni del suonatore di spettri ad onde elettromagnetiche, il theremin, uno strumento musicale inquietante, che si suona brandendo le mani in aria, in sospensione. E poi c’è il mighty Wurlizer, l'organo gigante che accompagnava i film muti e che si trova solo negli Stati Uniti, con le canne colorate, e ancora un baro di carte al contrabbasso, una sezione dell’esercito della salvezza agli ottoni!  Lo spettacolo è una sospensione dell'incredulità umana. Un giro in ottovolante  in un tempo di tre ore. Tutti balzano su dalle sedie quando canta l’Inno al Gioia, il Cristo Risorto di Scicli, si rompono le righe, in platea è il caos. Fino alle “niminagghie” della sua amica del cuore, la quasi ottantenne modicana Margherita Blandino, mamma dello chef Carmelo Chiaramonte, chiamata sul palco a offrire indovinelli.

In camerino aveva annunciato: “So che a Scicli mi vogliono dare un premio. Torno per il Gioia, anzi, per la Madonna delle Milizie”. E sul palco conclude con un accenno ai fatti di Scicli di questi giorni: “Di fronte a tanto dolore non mi  resta che cantare Ovunque proteggi, la grazia del mio cuore”.

Giuseppe Savà

Il servizio fotografico è di Salvatore Severi

Il mago Christopher Wonder e Jessica Love

Vinicio in gabbia

Il suonatore di spettri ad onde elettromagnetiche

Il mago Christopher Wonder

Vincio al mighty Wurlizer

Col colbacco

Al piano giocattolo

Vinicio Minotauro cattura una spettatrice e la porta in gabbia

L'Inno al Gioia

"Ovunque proteggi" dedicata a Scicli

Vinicio e l'amica del cuore, Margherita, che ha dispensato "niminagghie", indovinelli, al pubblico


© Riproduzione riservata