Mezzo secolo dopo la realizzazione di uno dei più famosi film di tutti i tempi, La Dolce Vita di Federico Fellini, il giovane film-maker e scrittore, Mauro Aprile Zanetti rivela con autentico empirismo eretico, attraverso un saggio-narrativo interdisciplinare, “l’esile e monumentale presenza” di una natura morta di Giorgio Morandi. Questo elemento, finora praticamente “ignorato” sia dal grande pubblico, sia dalla critica cinematografica ufficiale, appare all’interno di una delle più complesse e belle sequenze del film, paradossalmente anche la meno ricordata: il salotto intellettuale di Steiner (nella foto a sinistra, Marcello e Alain Cuny, nel salotto steineriano).
Il libro è scritto con parole dipinte, animate dalle “illustrazioni” originali del pittore e graphic designer Piero Roccasalvo, il quale si è ispirato alla visione umoristica di M. A. Zanetti sul film di Fellini, come per uno story-board di un film ancora da girare.
Renato Miracco – Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di New York e Co-curator insieme a Maria Cristina Bandera (Fondazione Roberto Longhi) del Metropolitan Museum of Art per la più grande retrospettiva mai allestita in USA su Morandi [Giorgio Morandi, 1890-1964, 16 sett. – 14 dic. 2008 - La mostra è stata successivamente allestita al Museo MAMbo di Bologna dal 22 gennaio al 13 Aprile 2009] – sottolinea nella sua introduzione al libro di M. A. Zanetti, pubblicato come Bloc-notes Edition dell’Istituto Italiano di Cultura di New York, che: “All’autore va il merito di aver approfondito un elemento estetico di cui non si trova alcuna traccia nella pur sterminata letteratura dedicata al cinema di Fellini”.
Tullio Kezich e Mauro Aprile Zanetti, nella primavera del 2009
Come dimostra acutamente M. A. Zanetti, lo strano e magico mistero di questa invisibile e indimenticabile apparizione svanente del “segno d’arte” di Morandi (una natura morta) ne La Dolce Vita, rimanda a una pura questione di percezione (sia per la creazione, sia per la visione), che in questo caso specifico non significa solo riconoscere il Morandi (la trasparente messa in quadro di un “segno d’arte”), ma realizzare cosa questa natura morta (la sua opacità) rende visibile, comprensibile e possibile nel film.
E’ sotto il “segno cromatico” di questo Morandi che M. A. Zanetti definisce il salotto intellettuale di Steiner come: “la natura morta de La Dolce Vita”; vera vanitas e memento mori in quel grande film-rotocalco sulla tribuna universale della mondanità di Via Veneto. In questo modo, il microcosmo teatrale di Fellini ritrae la vita universale. M. A. Zanetti conclude così che Marcello (Marcello Mastroianni) e Steiner (Alain Cuny), solo osservando e commentando Morandi, possono discettare aldilà dell’arte (la pittura e la poesia) dell’esistenza e del fine ultimo della vita.
La scena cruciale del film, che cade significativamente a metà pellicola. La natura morta di Morandi, secondo Mauro Aprile, ammonisce lo spettatore e interpreta la posizione ieratica e distante di Fellini: il memento mori, la condanna della vanità delle vanità, e della Dolce Vita, annunciata dal quadro e portata a termine da Steiner, che si suiciderà
Presentazione del libro in Italia
Il libro di Mauro Aprile è scritto in inglese e tradotto in italiano. Queste le date della sua presentazione in patria.
Sacrosanti fischi a Milano. Fellini e la critica. L'Italia e La Dolce Vita. Serata dedicata a Federico Fellini nel 50enario de La Dolce Vita.
Si terrà a Milano il 3 ottobre 2009 alle 18.00, presso lo storico cine-teatro dei gesuiti, Il San Fedele, in galleria Hoepli. La sala, noto spazio milanese che incoraggia con la sua intensa e variegata attività annuale un originale, vivace e continuo dibattito intellettuale con il pubblico e gli autori, si distinse particolarmente nel febbraio del '60 quando uscì il film di Fellini, come l'unico spazio cattolico che ufficialmente difese il Maestro del Cinema e la sua magistrale pellicola, nonostante il fermo diktat di boicottaggio da parte del Vaticano, che aveva ufficialmente bandito il film, vietandolo come "pornografico" (ricorda la questione del carteggio uscito postumo tra il conservatore Cardinale Siri che elogiò inaspettatamente l'opera, e la sintomatica indignazione del riformatore arcivescovo di Milano Montini, futuro papa del Concilio II Vaticano). La serata organizzata dal San Fedele e dal celebre critico cinematografico, esperto felliniano Maurizio Porro (Corriere della Sera) che conduce il dibattito, sarà l'occasione per la prima presentazione italiana del mio libro in cui si rivela per la prima volta al mondo la presenza e la centralità estetica e poetica di una natura morta di Morandi.
- il 19 ottobre alle 19.00 il libro vedrà la sua prima romana proprio nella Capitale d'Italia (e del cinema e di Fellini) presso l'Associazione Civita. Conduce Mimmo Liguoro. Interverrà Irene Bignardi, La Repubblica.
Dal mese di ottobre Mauro inizierà un corso monografico dedicato a La Dolce Vita presso l'università IULM di Milano, dove il libro è testo di esame. In inverno replica della sessione presso la prestigiosa università dei rifugiati di New York, Eugene Lang - The News School.
A dicembre tappa anche a Parigi, durante il semestre di celebrazioni del Maestro del Cinema che si svolgerà da ottobre fino al festival di Cannes attraverso il Jeu des Pommes e l'Istituto Italiano.
Mauro Aprile Zanetti nello scatto di Nina Bloom
La biografia di Mauro Aprile Zanetti
Mauro Aprile Zanetti – regista e scrittore (Scicli, Sicilia, 1974).
Studia estetica, cinema, video e teatro all’università di Pisa. Nel 1993, anno di maturità linguistica, vince un concorso nazionale organizzato dall’Agiscuola (Associazione generale italiana per lo spettacolo e l’istruzione), scrivendo un’analisi filmica sul remake di Martin Scorsese, Cape Fear (1991). Rappresenta così la Sicilia nella giuria nazionale Leoncino d’Oro alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Nominato coordinatore nazionale della giuria al festival di Venezia (1994 – 2001), M. A. Zanetti ha l’opportunità di premiare anche alcuni importanti autori come: Krzysztof Kieślowski, Milcho Manchevski, Giuseppe Tornatore, Emir Kusturica, Claude Lelouch, Alison Mclean, Marco Tullio Giordana, Walter Salles.
Inizia a scrivere articoli di cinema, video-arte, letteratura, arte e teatro, pubblicandoli sul giornale dell’Agiscuola e altri magazine specializzati.
Il suo esordio come regista è un mediometraggio sperimentale sulle feste religiose in Sicilia, affrontando il tema vita-morte, festa, maschera e rito durante la semana santa negli Iblei: ‘U Gioia. Jaloffra e Filuvespri – Il GIOIA. Garofani e Siesta (2002). D’après questo docu-drama, cura successivamente l’omonimo libro-catalogo in un’edizione bilingue per i tipi della Mimesis-Mille Piani di Milano (2003), raccogliendo nel volume una serie di contributi editoriali a firma di scrittori e studiosi vari, quali: Vincenzo Consolo, Carlo A. Madrignani, Sandra Lischi, Valeria Bertolucci, Tiziana Villani, Fernando Mastropasqua, Jean-Paul Manganaro, Giosuè Calaciura, Sebastiano Gesù, Grazia Dormiente.
Il cantautore Vinicio Capossela, ispirato dal libro e dal film sperimentale di M. A. Zanetti, lo contatta per avviare un sodalizio artistico in occasione di un suo spettacolo-reading-concerto, tratto dalla sua opera prima letteraria (Non si muore tutte le mattine, ed. Feltrinelli), al teatro Palladium di Roma, dove M. A. Zanetti cura la regia video dello spettacolo. Successivamente M. A Zanetti idea, scrive e dirige una serie di teaser-video-clip per il lancio dell’album di Capossela, Ovunque proteggi (Atlantic – Warner Music Italy, 2006). Il brano sulla festa, a cui M. A. Zanetti aveva dedicato film e libro, L’Uomo Vivo – Il Gioia, diventa la hit dell’album e del tour. Forte del grande successo, Capossela – al quale M. A. Zanetti aveva precedentemente già dedicato un video-ritratto da semplice fan: Vinicio Capossela en clochard – Study for a video-portrait of a singer-song writer as a tramp (Milano, Natale 2001) – gli commissiona di scrivere e dirigere sempre per la Atlantic-Warner Music Italy una sorta di film musicale in dvd, un live-drama della tourné: Nel niente sotto il sole - Grand Tour 2006.
Per la Farnesina ha curato un road-show movie e una serie di videoclip in India sull’attrazione e lo scambio dei talenti universitari (2006-2007), Invest your talent in Italy.
Per la Provincia Regionale di Ragusa, in occasione dell’anno europeo delle persone con disabilità (2003), ha curato un docu-drama, lasciandone incarnare la voce del monologo ad un montaggio di liriche scritte da un bambino autistico, il poeta Dario Tumino: DiversAbilMente Uguali. Per gli stessi committenti ha anche curato una comunicazione sociale (spot video e radiofonico) sul tema della cosiddetta “famiglia allargata” alle coppie di fatto e ai disabili: Il fuoco della famiglia.
Per la sezione di internazionalizzazione culturale dei tipi della Voices-Italplanet di Milano ha curato due monografie pittoriche in edizione bilingue sull’opera dei rispettivi artisti: Piero Roccasalvo – Corpo a corpo, Milano 2006; Francesco Rinzivillo – Limes, Milano 2006.
Ha recitato come sparring partner di Vincent Gallo nel gangster-movie corale di Pasquale Scimeca, Gli Indesiderabili (2002).
In occasione del Salone Internazionale del Libro di Torino 2005, il Museo Nazionale del Cinema, in collaborazione con il Dams e l’Associazione di Arte Internazionale Orsa di Torino, gli ha dedicato una tre giorni di studi con video-proiezioni e dibattito insieme al pubblico e alcuni specialisti.
Fernando Mastropasqua (antropologo teatrale dell’Università di Torino), curando qualche anno dopo una pubblicazione di saggi interdisciplinari sul teatro, il video e il cinema sperimentale (La scena rituale, DAMS Edizioni, Torino 2007), ha dedicato una sezione speciale al film e all’omonimo libro di M. A. Zanetti.
LA NATURA MORTA DE LA DOLCE VITA – Un misterioso Morandi nella rete dello sguardo di Fellini – A mysterious Morandi in the matrix of Fellini’s vision (Bloc-notes Edition – Istituto Italiano di Cultura di New York, NYC, dicembre 2008) è la sua ultima opera letteraria. Scritto come un saggio e una finzione narrativa insieme, il libro sviluppa un’autentica disamina interdisciplinare nel celeberrimo film di Fellini, La dolce vita, rivelando per la prima volta, a distanza di mezzo secolo dal making of, la centralità estetica e poetica di una natura morta di Morandi. Pubblicato in congiunzione con la retrospettiva del METROPOLITAN MUSEUM OF ART, Giorgio Morandi 1890 – 1964, il libro è stato incoraggiato dal Co-curator della mostra e Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, Renato Miracco, il quale ne firma l’introduzione; mentre la parte visiva delle illustrazioni e del design del libro è curata dal più stretto collaboratore di M. A. Zanetti, il pittore e graphic designer, Piero Roccasalvo.
L’opera è ora protagonista di un vero e proprio book-tour che M. A. Zanetti sta realizzando in Nord-America per tutto il 2009 e l’inizio del 2010, in occasione del cinquantenario de La Dolce Vita e/o di mostre di Morandi itineranti tra USA e Canada. Da questo percorso di incontri nel segno de La Dolce Vita di Fellini e della pittura di Giorgio Morandi, M. A. Zanetti sta sviluppando un progetto filmico per realizzare un docu-drama: The Fellini’s Vanitas.
Mauro Aprile Zanetti vive e lavora tra Milano e New York.