Cultura Un documentario di Alessia Scarso

Valeria Solarino: Modica e il cinema



Roma - Valeria Solarino, modicana d'origine, è considerata una tra le più belle attrici emergenti italiane. 

 

Protagonista dei video dei Negramaro e di Gianna Nannini, la Solarino è reduce dal successo di "Viola di mare".

In questo video qualche frammento dell'intervista rilasciata ad Alessia Scarso per il documentario "Modica e il cinema", lavoro che ha aperto nel 2007 la prima edizione del Festival Nonsolobarocco a Modica.

 

https://www.ragusanews.com/immagini_banner/1745072703-3-ag-distribuzione.gif

 

https://www.ragusanews.com/immagini_banner/1745073128-3-hyundai.gif

Modica e il Cinema

Chissà  cosa avrebbe annotato sul suo taccuino Gesualdo Bufalino, alla proiezione di “Modica e il Cinema”, fatica cinematografica di Alessia Scarso.

L’autore della definizione di Modica come città “a forma di melograna spaccato” avrebbe forse ritrovato un po’ di se stesso in questo docu-film di 16 minuti e 59 secondi, tanto per dare un pegno alla Cabala. Bufalino annotava tutto: titolo del film visto, attori, regista, sceneggiatore, e datore di luci. E alla fine, da buon professore di lettere, annotava un voto. Con matita rossa e blu.

“Ho conosciuto siculi, greci, romani, bizantini, arabi, normanni”. A parlare è una donna bella e sensuale. E’ l’incipit del lavoro di Alessia, in cui Modica parla in prima persona.

“A metà del secondo Millennio ho conquistato l’apice del potere politico ed economico. Battezzata il 23 marzo 1296, da allora dimoro presso un castello. “Regnum in Regno”, perchè Stato nello Stato, Gran Corte Criminale, antica Contea. Agli albori dell'800 sono stata svenduta, ma continuo a serbare l'antico orgoglio nei monumenti, nella cultura, nei nomi prestigiosi dei miei figli. Ho figli naturali, figli onorati, figli emigrati, figli perseguitati e sterminati. Di me hanno arringato Cicerone, Sirio Italico, Tolomeo. Di me hanno scritto Campailla, Quasimodo, Bufalino”.

L’incedere ieratico e ammaliante del corto-documento racconta i chicchi della città “a forma di melograna spaccato” attraverso le immagini dei film che l'hanno scelta come location, corroborate dai testi di Campailla, Quasimodo, Bufalino. "Modica e il cinema" (produzione “Hype communications”), raccoglie le interviste a Valeria Solarino, Carlo Cartier, Maria Teresa Utili in Cascino, che ospitò la troupe di “Anni Difficili”, di Luigi Zampa, presso il sanatorio Cascino, e che non perdonerà mai all’attore Massimo Girotti di aver rubato il cuore della sua governante.

Un viaggio seducente nel “giardino per ciechi” che è la città “in cui ci si immerge nei vicoli e ci si orienta con gli odori”.

Un sacerdozio della memoria dove ricordare serve a tenere in vita, ma anche a rendere vero. Perché l’arte di raccontare, anzi, di saper raccontare, è anche l’arte di produrre, creare, fare. E non è un caso che i greci usassero lo stesso verbo per indicare l’opera del “fare” con quella dello “scrivere in versi”: “poieo”, da cui “poesis”. Perché l’opera di ricostruzione mnemonica del rapporto di Modica col Cinema è l’opera di salvezza che l’Arca della pellicola vuole portare a termine. 

Perché se Hollywood è industria, Cinecittà è artigianato, e Modica, patria dell’artigianato del cioccolato, vuole celebrare attraverso questo film gli artigiani del cinema, la cui chimica, anzi, la cui alchimia, ha il profumo del sudore di chi ama il proprio lavoro. 
 

                                                                    Giuseppe Savà


© Riproduzione riservata