Ragusa - Una banca dati del latte d'asino ragusano. Un vero e proprio centro di raccolta per la vendita diretta alla cosmesi. Il progetto da realizzare nella sede dell'unità operativa 35 dell'assessorato all'agricoltura è cofinanziato dalla provincia regionale.
Due i tecnici esterni, a titolo gratuito, che hanno seguito l'iter: Massimo Brugaletta e Franceso La Cognata. Per uso pediatrico, per la vendita diretta del latte, le aziende autorizzate dai servizi veterinari sono Rosario Leggio di contrada Monachella e Pietro Petrolo di contrada Ciarberi a Ragusa. La filiera dell'asino, dunque, si completa con il centro di raccolta. Dall'allevamento, alla produzione del latte, fino alla macellazione con la produzione del rinomato e pregiato salame d'asino. Una scommessa, quella dell'asino, che parte da lontano.
"Siamo riusciti a guardare oltre - spiega Gino Campo, funzionario dell'assessorato all'agricoltura - oggi l'asino ragusano, che è un animale in via d'estinzione, rappresenta un grande valore economico per il nostro territorio. Molti allevatori ragusani hanno aderito al progetto promosso dalla regione e tra breve la sede dell'unità operativa dell'assessorato diventerà un grande centro di raccolta. L'asino ragusano diventa una grande scommessa".
La razza dell'asino ragusano è una delle più giovani: solo nel 1953 l'Istituto di Incremento ippico di Catania riuscì a fissarne alcune caratteristiche tipo. Come la maggior parte delle razze locali di asini, oggi anche la Ragusana è a rischio di estinzione: sono 350 le fattrice suddivise in 10 allevamenti.