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Pippo Barone: La mia Ispica a misura di bambino

Personaggio poliedrico, Barone è il volto nuovo



  Ispica - Suona il sax, ama correre, fa il commercialista.

E’ l’uomo nuovo della politica ispicese. Pippo Barone è nato 49 anni fa, 15 dipendenti, uno studio ben avviato, è personaggio poliedrico, che non ti aspetti.

“Diverse persone in questi giorni mi incontrano e mi chiedono perché mi sono candidato. In fondo ho un bel lavoro, una famiglia unita, non mi mancano gli svaghi e le passioni.

E tuttavia mi sono posto un problema, negli ultimi mesi, negli ultimi anni. Può la felicità personale, familiare, essere sufficiente, in una città che è infelice? Mi sono risposto, e la risposta è no.

A questo punto mi sono chiesto: cosa posso fare io per la mia città? Ho ripercorso gli anni dell'impegno: i corsi prematrimoniali, che io e mia moglie abbiamo fatto per tante coppie di giovani ispicesi, i corsi di formazione professionale per giovani che vogliono fare impresa, l'amore per lo sport, per il calcio,  l'incontro con Chiara Lubich...

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Credo che la scelta di candidarmi sia la normale evoluzione di un percorso di vita che mi ha visto umilmente impegnato nel mondo del lavoro, della famiglia, delle amicizie, dello sport, della fede religiosa.

Scelte private che hanno sempre avuto una ripercussione pubblica”.

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Non le pare presuntuosa l’idea di rendere felice un’intera città?

 

“No, se mettiamo al centro l'uomo, la famiglia, il lavoro. Siamo una terra di agricoltori, che ha una grande tradizione. Oggi le sfide del mercato globale ci impongono nuovi obiettivi: il consumo a chilometri zero, la trasformazione in loco dei prodotti agricoli, per ottenere qui, a Ispica, il reddito del valore aggiunto della trasformazione. Produciamo ricchezza che viene goduta altrove.

Per fare questo serve un marchio di qualità che identifichi le nostre produzioni. Un marchio città di Ispica che certifichi i nostri prodotti.  

 

E del turismo che mi dice?

 

Abbiamo una fascia costiera, Santa Maria del Focallo, Cirica, che molti ci invidiano. Serve pensare a uno sviluppo organico, strutturato, di questo territorio pensando a tre momenti: la città, la fascia costiera, lo sviluppo rurale.  Serve istituire il Consorzio Turistico Ispicese, grazie anche a un portale di teleprenotazioni.

 

Nell'era di internet anche noi dobbiamo essere al passo coi tempi.

Serve però un recupero edilizio del centro storico: la città deve essere ospitale, accogliente. Siamo uno dei quattro comuni più solarizzati d'Europa.

Ce ne siamo mai accorti? Possono il sole e il vento diventare ricchezza?

 

Poi serve identificare Spaccaforno nel Cinema e nella Letteratura, lavorare all'inclusione di Ispica nel riconoscimento Unesco.  Come può Santa Maria Maggiore non essere riconosciuta dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità?!”

 

Il Comune ha un ruolo secondo lei nel favorire un’inversione della crisi economica?

 

Il Comune ha il compito di promuovere un patto istituzionale con le banche, attraverso l’istituzione di un Fondo di rotazione comunale,  per facilitare l'accesso al credito da parte delle imprese; serve favorire l’internalizzazione, Far crescere la sensibilità delle imprese verso la formazione del personale; creare un incubatore per far nascere nuovo lavoro. Che sia lavoro vero, però.

 

E della fascia costiera cosa pensa?

 

Per dare identità amministrativa al territorio è necessario attribuire una specifica denominazione alla zona costiera: nascerà Marina di Ispica.

 

Al contempo occorre tutelare la costa dall'erosione. “Il Mare dentro la Terra. La Terra dentro il Mare” è il nostro slogan.

 

I Pantani della zona costiera (Bruno, Longarini, ecc.) l’isola dei Porri, Maccone Bianco e gli altri beni paesaggistici vanno tutelati e valorizzati”.

 

C’è disagio sociale a Ispica?

 

Si, purtroppo registriamo un costante aumento delle nuove povertà ed un estremo bisogno dei cittadini di essere seguiti dai servizi sociali. Le problematiche principali sono la casa, il lavoro, le difficoltà economiche delle famiglie.

 

Qual è il metro e la misura della Ispica di domani?      

 

Penso a una città a misura di bambino. Se Ispica è vivibile per un bambino lo sarà per tutti noi.

Voglio ampliare l'offerta di asilo nido in convenzione coi privati. Ciascuna struttura sarà sottoposta ad un controllo di qualità dei servizi offerti.

Voglio istituire il Premio “Peter Pan” per la migliore struttura che avrà dimostrato di “voler bene ai nostri figli”.

Intendiamo potenziare l'esistente e creare nuovi spazi ad aree ludiche e bambinopoli.

 

 

Nei primi quindici giorni di governo cosa farà?

 

Ascolterò.

Da ora in poi parlare con il Sindaco non sarà un’impresa ardua, nè interloquire con gli amministratori e l’apparato amministrativo.

Attivereo un calendario settimanale di ricevimenti, un numero verde e una trasmissione radiofonica mensile.

Il Nuovo Sindaco si recherà mensilmente nei diversi quartieri della città e farà ricevimento al pubblico sul posto (es. Marina - Marza – S.M. del Focallo, Carmine, ecc.).

Credere nella Gente non è soltanto uno slogan ma un valore preciso e il fondamento della nostra azione politica”.


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