Cultura Urbanistica e ambiente

Il Condono edilizio: non sana i conti e rapina tutti noi

La foto dal cielo del villaggio Renelle Trippatore a Sampieri



Il popolo degli “abusivisti” è in fermento.

Attente impaziente istruzioni per l’uso. C’è una carta pronta da giocare nei momenti in cui si palesa una crisi economica: il condono edilizio. E questa bisunta giocata, gli illegali l’aspettavano da qualche anno. Il governo starebbe per inserire, nella manovra finanziaria, un provvedimento di condono per gli edifici abusivi. Spacciano il provvedimento come regolamentazione catastale, ma in effetti … sappiamo tutti il suo vero nome qual é!

Da questa manovra, cosa si capisce? L’azione di condonare gli abusi di chi ha infranto la legge dello Stato, significa indebolire l’autorità pubblica. Inoltre, è chiara conferma del fatto che chi – con comportamento onesto e rispettoso delle leggi - non viola a spese degli altri: è da considerare fesso!
Cari cittadini che vi credete furbi, il territorio non è edificabile per il solo fatto di possederne una porzione. Il territorio è un bene in esaurimento ricco di bellezze, di storia umana e territoriale, ma è anche fragile per l’impossibilità di resistenza alle malefatte (tranne farvela pagare con i disastri). Il territorio è un bene collettivo che deve essere utilizzato oggi, ma soprattutto domani nei suoi significati e nei suoi profondi valori.

C’è ormai una condivisione consolidata sulla multidimensionalità del benessere, che non è più e solo costituito dalle componenti quantitative e reddituali, ma si estende a componenti sociali, culturali, psicologiche. Il territorio contribuisce al benessere individuale e questo valore va considerato sì oggi, ma maggiormente visto in prospettiva.

In ogni nazione civile, l’uso del suolo da parte dei soggetti che hanno titolo di possesso, è assoggettato a leggi e norme di interesse collettivo: Piani Territoriali Urbanistici.

La legittimazione dell’abusivismo che sta per passare, rappresenta ingiusto premio a chi ha anteposto gli interessi propri a quelli collettivi, questa possibilità di farla franca incoraggia - chi può - a seguire questa strada.
Il berlusconismo immobiliarista non è nuovo a questi pruriggi. Dopo il condono di Craxi del 1985, la destra al governo ne ha approvato uno nel 1996 e un terzo nel 2003. Tralasciando il “condono preventivo” del Piano Casa, dello scorso anno. Quest’ultimo condono gli “esperti” dell’illegalità lo aspettavano ormai da qualche anno per curare un male difficile da debellare: l’abusivismo! Il gettito stimato per mettere in regola più di due milioni di immobili fantasma, si aggira sui sei miliardi di euro. Il doppio di quanto si attendeva dall’ultimo condono Berlusconi-Matteoli. Operativamente è stato fatto un confronto tra lo stato reale di occupazione del territorio (tramite aggiornatissime foto aeree) e lo stato di censimento dell’Uff tecnico erariale (Catasto). Il disavanzo è impressionante.
Nella costa sciclitana, il danno da riferire all’abusivismo è notevole. Le complicità di chi dovrebbe prodigarsi - per impegno di lavoro - alla salvaguardia del territorio, sono ormai da tempo note e più volte manifestate. Con questo ennesima scappatoia, per il paesaggio sarà un colpo durissimo.

Perché non sono stati demoliti gli immobili più volte dichiarati fuori legge?

Forse per aspettare la sanatoria? Questa che ora riparte nella speranza di sanare i conti e distruggere il bene paesaggio in modo irreversibile e permanente.

Se tutto dovesse essere ora sanato – con vera catastrofe ambientale – oltre i soggetti dell’abuso, qualche amministratore ha responsabilità per non aver controllato prima e poi demolito con sollecitudine.

Immagino la fibrillazione dell’”effetto annuncio”. Quanti si stanno preparando – nella dimenticanza di chi dovrebbe controllare – a compiere un nuovo reato o a completare quello già denunciato dalle autorità.

Poi parliamo e speriamo nel Parco degli Iblei. Non siamo meritevoli di un così alto progetto di lungimirante salvaguardia. In linea con il berlusconismo, l’on Bufardieci si oppone. È facile capire il perché. Quel pensiero è sostenuto da un filo di coerenza insensibile e distruttiva, di materialista barbarie che il PdL per sua stessa origine porta con sé.

                                     Pasquale Bellia


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