Cultura Festival di Sanremo

Giusy Ferreri, per lei una canzone di Bungaro

«Sto scrivendo le musiche di un film su Modugno girato anche in Sicilia»

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Roma - La sua Guardastelleincantò anche Dustin Hoffman, capitato all'Ariston proprio mentre il suo autore, Bungaro, la stava provando sul palco. Era l'anno 2004 e a gestire quel festival di Sanremo orfano delle major c'era Tony Renis. Invece, Il destino infortunato, musicato su un testo inedito di Endrigo, non è riuscito ad arrivare al festival della Clerici. Quest'anno Bungaro, al secolo Antonio Calò, prolifico cantautore nato nella super-trendy e immensamente creativa terra salentina, torna con Il mare immenso, con cui Giusy Ferreri farà il suo debutto all'Ariston.
«Il brano me lo diede la figlia di Endrigo - spiega -, un autore che in Brasile gode di grande considerazione, a differenza dell'Italia. Per omaggiarlo avevo organizzato una partecipazione doc: per la gara sarei salito sul palco con Ivan Lins (grande autore carioca che ha collaborato con Sting, Streisand e Manhattan Transfer, n.d.r.), mentre il venerdì avrei duettato con Gilberto Gil».
E invece?
«Invece niente, il brano non rientrava nei loro progetti. Ma non amo fare polemiche. Si sa benissimo come vanno queste cose».
Quello per Giusy Ferreri è «un pezzo importante, molto internazionale, scritto a sei mani». È infatti co-firmato con Giusy e il fratello Max, anche lui musicista, che lavora a Los Angeles e ha collaborato con Youssou'N Dour e Patti Smith: «Siamo due fratelli con 4 mani felici», dice con orgoglio.
A febbraio sarà quindi solo nel backstage, dove rivedrà Gianni Morandi: «Abbiamo collaborato nel '94, ho scritto una cosa per un suo disco. Ne è passato di tempo. Mi sono dedicato alle voci femminili: Vanoni, Mannoia, Paola Morelenbaum». Ma ha firmato anche Dove si vola, che ha regalato la vittoria a Marco MengoniX Factor, e Tra l'amore e il male, con cui Nevruz è arrivato terzo all'ultima edizione del talent di Raidue. «Mengoni? È uno dei pochi, insieme a Giusy e a Noemi, che resisteranno sul mercato discografico», osserva Bungaro, per il quale Nevruz «è un grande personaggio, una persona molto pulita nel suo essere trasgressivo. Ed è un grande musicista e polistrumentista».
Eclettico, amatissimo in Italia e all'estero, Bungaro sta scrivendo la colonna sonora di un documentario su Domenico Modugno che uscirà a fine anno: «Racconta la provenienza di Modugno, artista geniale, improvvisatore abile e imprevedibile nato a Polignano, in Puglia. Il documentario è stato girato in Sicilia, Puglia e Campania, con le testimonianze delle persone, anche insospettabili, che hanno vissuto al suo fianco».
Si esibirà a Rio de Janeiro, San Paolo, Bahia e New York per proporre il suo ultimo lavoro, Arte, che in Italia ha già riscosso ampi consensi e che uscirà anche in Brasile. Lì il disco conterrà ancheNotizia di te, tema della più famosa telenovela brasiliana (Passione) che ha oltre 80 milioni di spettatori: «Ho un management giusto, lo stesso di Herbie Hancock. Mi sento un artigiano della musica. Non ho frenesie, lavoro con costanza e divertimento, ma sempre con la qualità. È la base per rimanere nel tempo».
Tornerai in gara a Sanremo?
«Aspetto il momento giusto, voglio veramente sentirne l'esigenza e avere la canzone adatta».


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