Cronaca Ispica

Ispica, donna muore a casa dopo visita alla Guardia medica. E' giallo

Un quinto caso di malasanità?

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Ispica - Piove sul bagnato per la sanità iblea. Si potrebbe allargare ancora la scia degli eventi tragici che stanno mettendo “spalle al muro” l’Asp Ragusa.

Una donna originaria di Modica, Grazia Vernuccio, è deceduta dopo essere ricorsa alla guardia medica di Santa Maria del Focallo. Ad aggravare la situazione è stato un malore che ha colto il marito non appena la donna è spirata. I due coniugi, lui sessantaseienne, M.G., lei di qualche anno più giovane, erano in vacanza a Pozzallo giacchè risiedono abitualmente a Monza. La donna, ad un certo punto, ha cominciato a lamentare dei dolori fastidiosi in quella che in gergo viene definita la “bocca dello stomaco”. Si è tentato in qualche modo di trovare un rimedio ma quando il problema ha continuato a persistere è stato deciso di ricorrere alle cure mediche. La donna, Grazia Vernuccio, è stata accompagnata presso la Guardia Medica Turistica di Santa Maria del Focallo. Qui, dopo essere stata visitata, il medico di turno le avrebbe somministrato un antispastico, probabilmente ritenendolo idoneo per alleviare ed eliminare, quindi, il dolore che lamentava l’utente. Fatto ciò, la donna era stata rimandata a casa. Così, accompagnata dai parenti, la Vernuccio era rientrata, probabilmente più serena e speranzosa che di lì a qualche minuto il suo malessere dovesse sparire. E, invece, la situazione non si è delineata in questi termini perchè pochi minuti dopo la poveretta ha accusato un malore più accentuato, quasi fulminante, e nonostante il prodigarsi del marito, improvvisamente, ha perso conoscenza e, quindi, è deceduta. Una situazione tragica che aveva un ulteriore risvolto poichè il congiunto, per l’inaspettato tragico evento, è stato colto da malore. Subito soccorso, è stato trasferito al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Modica dove i medici di turno, dopo i diversi accertamenti clinici, lo hanno ricoverato nell’Unità Operativa di Cardiologia, dove tutt’ora si trova in osservazione, per un’angina pectoris, un dolore al torace che in genere è provocato dall’insufficiente ossigenazione del muscolo cardiaco a causa di una transitoria diminuzione del flusso sanguigno attraverso le arterie coronariche. Nel frattempo i familiari stanno valutando se denunciare i fatti che hanno coinvolto la donna deceduta.

Il giallo

Ci sarebbe una contraddizione sulle cause della morte di Grazia Vernuccio, la donna di 62 anni originaria di Modica ma residente a Monza, che sabato, dopo essere ricorsa alla Guardia Medica di Pozzallo era stata rimandata a casa subito dopo che le era stato somministrato, dal medico di turno, un antispastico. La diagnosi del decesso parla di morte per arresto cardiocircolatorio. I familiari sostengono, dall’altro canto, che presso la Guardia Medica la Vernuccio fu sottoposta a elettrocardiogramma che sarebbe risultato, invece, assolutamente negativo. Da qui la decisione del sanitario di somministrarle l’antispastico ritenendo che avrebbe potuto interrompere il dolore che l’anziana donna accusava da qualche ore allo stomaco. I parenti hanno già segnalato i fatti ai carabinieri della stazione di Pozzallo anche se ancora non hanno formalizzato la denuncia che farà scattare l’indagine a cominciare dall’acquisizione della scheda di accesso e di dimissione dalla Guardia Medica oltre al certificato di morte che attesta il decesso per arresto cardiocircolatorio. Secondo i parenti, il medico che si prese cura della congiunta non avrebbe operato con la necessaria competenza. La vicenda, insomma, sembra debba assumere contorni giudiziari e non è improbabile che se dovesse scattare ufficialmente l’indagine la magistratura modicana possa decidere per l’esame autoptico. Nelle prossime ore, frattanto, potrebbe essere dimesso il marito, G.M., 64 anni che è ricoverato in Cardiologia all’Ospedale Maggiore di Modica per un’angina pectoris che lo ha colpito a seguito del malore che lo aveva avuto al momento del decesso della moglie con la quale, lasciata la Guardia Medica, era rientrato a casa.


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