Ragusa - Questa volta il nuovo gigante della musica lirica, erede indiscusso di Pavarotti, non ce l’ha fatta. L’aveva intanto tante volte il “Vincerò” del “Nessun dorma” tratto dalla “Turandot”.
E i ragusani l’avevano visto sullo schermo, proiettato sabato sera sul palco del premio Ragusani nel Mondo, mentre intonava in uno spettacolo precedente, questo inno alla vittoria. Il destino è stato crudele e non ha voluto che Licitra potesse continuare a cantarlo quel “Vincerò” che tutti, non solo la comunità iblea che si è subito stretta attorno alla famiglia, avrebbero voluto ascoltare nuovamente.
Intanto tra lunedì e ieri mattina si proceduto all’espianto e al successivo trapianto dei suoi organi che hanno salvato tre pazienti in lista d'attesa. Il fegato e' stato trapiantato all'Ismett su un uomo di 53 anni di Catania. Sempre all'Ismett il rene sinistro e' stato assegnato a un 57enne di Palermo. Il rene destro e' stato trapiantato all'Ospedale Civico di Catania su un paziente di 37 anni di Barcellona Pozzo di Gotto. Le cornee sono state depositate alla Banca degli occhi dell'ospedale Cervello per essere utilizzate nei prossimi giorni. Non sono stati prelevati cuore e polmoni perché non idonei al trapianto.
Ieri pomeriggio, nel foyer del Teatro Massimo Bellini di Catania, è stata allestita la camera ardente dove la salma resterà esposta fino ad oggi pomeriggio alle 17. A rendere omaggio a Licitra e a stringersi attorno alla famiglia, c’era pure una delegazione iblea composta dal prefetto Cagliostro, dal presidente della Provincia, Antoci, dal sindaco di Acate, Caruso, dal direttore dei Ragusani nel Mondo, D’Angelo e da alcuni componenti del direttivo dell’organismo.
Hanno portato le condoglianze dell’intero territorio ibleo. Licitra aveva cantato per l'ultima volta al "Bellini" nel novembre del 2007, quando ricoprì con successo il ruolo di Mario Cavaradossi in "Tosca" di Giacomo Puccini, uno dei suoi "cavalli di battaglia", l'opera che lo aveva rivelato al grande pubblico. Proprio per questo, accanto al feretro, è stata esposta una foto di scena che ritrae l'artista nel primo atto di quella "Tosca" e il manifesto originale, mentre dalla sala principale è stata diffusa la sua voce in alcune romanze dell'opera, nella registrazione originale della sera della "prima".
Il direttivo dell’associazione “Ragusani nel Mondo” aveva già espresso il profondo cordoglio per questa prematura scomparsa. Licitra, i cui familiari sono di origine di Acate, aveva appreso con enorme piacere la notizia del premio che gli sarebbe stato consegnato dai “Ragusani nel Mondo” e per questo motivo aveva anche voluto riabbracciare la provincia di Ragusa concedendosi qualche giorno di ferie, venendo due settimane prima. Poi l’incidente di una settimana fa con la prognosi riservata e il coma. Infine il triste epilogo. Sabato sera, a ritirare il premio pensato per Licitra, è intervenuto il fratello Fabio che ha commosso l’intera platea.
Con le lacrime e tremando, cercando di vincere la rabbia per le condizioni di salute in cui versava il fratello, ha detto: “Ma fra’, mio fratello come lo chiamo io, è una persona speciale. Mi dispiace che voi non avete avuto il piacere di conoscerlo. Ma fra’ è stato sfortunato perché quella maledetta sera non aveva trovato un posto al ristorante e siccome si doveva spostare con la moto di 200 metri per andare in un altro locale, ha lasciato il casco nel baule. Tutti avremmo fatto così. Lui era prudente sempre, io sono più spericolato. Ha avuto un malore e ha sbattuto a terra senza nemmeno avere la possibilità di proteggersi. Usate il casco sempre. A Catania ho visto che famiglie intere in motore non usano il casco”.
La salma sarà tumulata nel cimitero di Monza, città dove vivono i genitori.