Ragusa - “Se qualcuno pensa che per fare cassa deve rappresentare un problema a chi deve dormire e andare a lavorare, si sbaglia. Non è che per far far soldi posso distruggere la serenità delle famiglie che risiedono in questo periodo estivo a Marina di Ragusa. Questo non è possibile. In ogni cosa deve esserci un giusto equilibrio. La provocazione, banale e priva di significato, rimarrà nel vuoto”. Il sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale, commenta in questo modo la protesta che è stata attivata nei giorni scorsi da buona parte degli esercenti di locali notturni di Marina di Ragusa che hanno installato, all’esterno dei propri locali, i cartelli con scritto “Vendesi attività in zona ex turistica per incompatibilità sonora”. La questione è quella delle limitazioni a cui i locali sono stati sottoposti da numerosi controlli tesi a far rispettare l’ordinanza antirumore emessa dall’Amministrazione comunale per cercare di equilibrare gli orari notturni per la diffusione musicale e che sono fino alle 2 di notte dalla domenica al giovedì e fino alle 3 di notte per il venerdì e il sabato. L’idea è quella di conciliare le esigenze delle famiglie che villeggiano a Marina di Ragusa con quelle del cosiddetto “popolo della notte”, ovvero dei tantissimi giovani che vorrebbero ascoltare musica e magari anche ballare rimanendo nella frazione marinara, senza doversi spostare verso altre zone. L’Amministrazione comunale, che ha in verità cercato di fare sintesi anche con riunioni più o meno ufficiali con i residenti e con gli stessi operatori commerciali, andando poi a redigere un’ordinanza che fosse in qualche modo “concordata”, alla luce della protesta-provocazione, intende mantenere ferma la barra del timone e andare avanti. L’ordinanza antirumore, che entra definitivamente in vigore venerdì 27 luglio, dovrà essere assolutamente rispettata, spiegano dal Comune. Il primo cittadino annuncia che non ci sarà molta tolleranza: “I controlli, lo possiamo affermare con serenità, sono destinati ad aumentare. L'ordinanza deve essere rispettata. Chi non la rispetta, non solo si troverà dinnanzi alle sanzioni, ma rischierà di vedersi chiuso il locale”. Insomma l’ordinanza c’è e va rispettata. Ma il primo cittadino va anche oltre e alla provocazione, risponde con un’altra provocazione: “Non necessariamente queste attività devono restare a Marina di Ragusa. Se hanno difficoltà ad abbassare la musica e a rispettare l’ordinanza, beh, a Marina non ci possono proprio stare”. Intanto i gestori dei locali, che si sono riuniti proprio lunedì sera per affrontare in modo informale la questione. Al momento sembrano orientati a lanciare una lettera aperta soprattutto per spiegare che non è l’ordinanza a creare i veri problemi ma i numerosi e pressanti controlli che si sono verificati proprio nei giorni scorsi. Intanto prosegue il dibattito su internet, su facebook. C’è anche chi non si schiera apertamente con il “popolo della notte”. “Cos'è il turismo a Marina di Ragusa? – scrive Angelo – E’ solo uscire dopo mezzanotte e passare la sera con repentini cambi di bicchiere all'alcol in mano per poi svuotare le budella o la vescica, sia uomini che donne, nel portone più vicino, magari senza tenere conto che in quella casa dovrebbe entrare una famiglia. Ok la musica, ok la somministrazione alcolica, ma è solo questo il futuro di Marina di Ragusa? Finora non abbiamo visto nemmeno intrattenimenti degni di tale nome. Occorre solo l’iniziativa privata? E’ questo il turismo che vogliamo? O pensiamo di riuscire a fare anche altro”. Forse è anche questa la movida che il giovane Angelo denuncia nel suo commento su facebook. Una movida che con i commercianti e gli esercenti dei locali notturni c’entra fino ad un certo punto. Perché bere alcool in misura spropositata e fare pipi’ sotto casa altrui, non è certo colpa dei commercianti.
La Sicilia