Scicli - Tony e Filo sono due fratelli. Uniti da un legame indissolubile, nonostante le profonde differenze di carattere e comportamento. Il più grande, Tony, è un fanatico dei film sulla mala americana e sogna di diventare un giocatore di poker professionista, mentre Filo è un genio introverso e scontroso, ai limiti dell'autismo, che analizza l'ambiente che lo circonda in modo ossessivo e meccanico. Cresciuti in un piccolo borgo marinaro della Sicilia, da un padre disoccupato con il vizio del gioco e una madre severa ma amorevole, i due ragazzi si ritroveranno uniti nella missione di trovare i soldi necessari per pagare le cure della sorellina Maria. Dalla loro parte, solo il legame che li unisce, insieme alla stessa grande passione per le carte che li porterà da Scicli a Milano e poi a Malta, per sfidare i più grandi campioni di poker.
La vita è come una partita di Texas Hold'em, in cui bisogna procedere con abilità per trovare la giusta possibilità e la felice combinazione. È questa l'idea portante del film di Gianluca Mingotto, Poker Generation, come del resto è messo in chiaro sin dalla sequenza iniziale nella frase affidata alla voce fuori campo di uno dei due protagonisti. Il più introverso, Filo, rain man siciliano che mette a frutto il suo talento per i numeri e le parole, mentre il fratello maggiore sfoggia fascino e impulsività mitizzando il Tony Montana di Scarface. Il "matematico" e lo "stallone", catapultati dagli ambienti assolati e familiari di Scicli alle stanze fumose dei club privati di Milano, attraverso un cambio di luoghi che diventa simbolo di un percorso interiore lungo il quale i due fratelli dovranno fare i conti con le reciproche differenze. Perdendosi, per poi ritrovarsi, un po' come accadeva al Sasha di Parlami d'amore di Silvio Muccino. In un lento divenire che, in Poker Generation, Gianluca Mingotto accompagna provando a scandire i ritmi dellla storia con i tempi del tavolo da gioco. Il film alterna momenti di calma e lungaggini a picchi di adrenalina, segnati da una regia e un montaggio più serrati che attingono probabilmente all'esperienza pubblicitaria del regista, classe 1980, specializzato in videoclip musicali e qui al suo esordio nel lungometraggio cinematografico. Alla guida di un cast ancora più giovane, all'interno del quale i due coprotagonisti, Andrea Montovoli e Piero Cordano, se la cavano bene al fianco di artisti di esperienza come Lina Sastri, Francesco Pannofino, Claudio Castrogiovanni ed Emanuela Rossi, seduti al tavolo da gioco in compagnia di un folto gruppo di giocatori professionisti di poker. Per chiudere un cerchio aperto sulle spiagge di Scicli e dimostrare che se è il destino a mescolare le carte sono comunque gli individui a giocare ogni singola partita.
Il film ha visto al debutto nel grande schermo la piccola sciclitana Naomi Assenza.
Incassi deludenti
Nel primo weekend al botteghino, in aprile, ha fatto registrare guadagni per 68mila euro. Risultati non proprio lusinghieri dunque, almeno considerando l’investimento iniziale di 2 milioni sostenuto dalla produzione.