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Giorgia Meloni a Vittoria: La differenza? La farà il Ponte sullo Stretto

La polemica su Carla Bruni

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Vittoria -  "La nostra è una civiltà che costruisce ponti da migliaia di anni, mi sembra surreale che non si faccia il Ponte sullo Stretto. È una delle infrastrutture che possono fare la differenza". Il leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, nel corso di unincontro a Vittoria parla di Sicilia e Mezzogiorno il cui rilancio economico, sottolinea, dipende anche dalla capacità di sfruttare la storia, la cultura e le peculiarità dei territori: "anche il centro destra in questo senso non ha fatto abbastanza. Abbiamo avuto un ministro dell'Economia (il riferimento è a Tremonti, ndr) che ha detto che con la cultura non si mangia. Ma se l'Italia fosse una nazione seria si mangerebbe solo con la cultura e con il turismo. In qualunque paese tu vada trovi mille anni di storia e prodotti che esistono soltanto lì".

Ma basta un ponte per sollevare il Mezzogiorno dal baratro economico? "Certamente no. Io immagino un'Italia in cui si possano valorizzare i territori e le specificità, a maggior ragione al Sud. A monte c'è un problema infrastrutturale. Penso ai 10 miliardi di fondi europei non utilizzati. Il Sud ha bisogno di una classe dirigente capace che non permetta che i giovani siano espulsi dal mercato del lavoro".


Cultura, turismo, storia, legalità. Sono i punti cardine del programma di Fratelli d'Italia. E naturalmente la riduzione delle tasse: "io introdurrei nella Costituzione una norma che dica che la pressione fiscale complessiva non possa superare il 40% del Pil. In sostanza un tetto costituzionale alle tasse che impedisca al legislatore ordinario di tenere i conti in ordine moltiplicandole oltre una soglia umanamente accettabile. E poi va stabilito che la prima casa è un bene sacro e indisponibile e non può essere non solo tassabile ma neanche pignorabile. Un conto è ipotecare volontariamente casa propria per accendere un mutuo, altra cosa è che arriva Equitalia e ti pignora la casa perchè non hai pagato una multa".

Ma cosa si aspetta Giorgia Meloni dall'appuntamento elettorale di domenica? "Innanzitutto che gli italiani puniscano il premier uscente per aver riesumato questa balena bianca che ammicca un pò a destra e un pò a sinistra. Monti si merita una lezione. Ha fatto il presidente del consiglio seguendo pedissequamente gli ordini che arrivavano dalla Germania e dalla grande finanza. Il suo governo rappresenta il commissariamento della democrazia italiana. E lui ha potuto fare quello che voleva a causa dell'immaturità della nostra classe politica".

Nell'ultimo anno però lo spread è sceso di parecchio… "Sì ma a che prezzo? Tasse, aumento della disoccupazione, dati negativi del Pil. Io sono nazionalista e penso che avremmo dovuto farci sentire, ma siamo un popolo senza orgoglio. Ci facciamo ridere in faccia senza neanche protestare".

Insomma gli italiani non si aiutano. E certo a volte i suoi politici non li rappresentano al meglio. Proprio il leader della coalizione di centrodestra, Silvio Berlusconi, da capo del governo si è reso protagonista in passato di gaffes e gesti rimasti nella 'storià degli incontri istituzionali di stampo internazionale: "è vero che Berlusconi ha fatto le famose corna al G8 e altri gesti che avrei evitato. Ma anche qui in Italia non siamo migliori quando invitiamo al Festival di Sanremo Carla Bruni che fino a ieri si vergognava di essere cittadina italiana e da moglie del primo ministro francese ha brigato contro l'estradizione di un terrorista (il riferimento è a Cesare Battisti, ndr) che in Italia deve scontare due ergastoli per aver ammazzato la gente mentre faceva le sue rapine. Ma noi la facciamo venire perchè è figa. E il problema sarebbe Berlusconi?".


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