Attualità Santa Croce Camerina

La cena all’asta di San Giuseppe, a Santa Croce

Nel segno della tradizione

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Santa Croce Camerina - Molto partecipata, questa mattina, la cena all’asta, un altro degli elementi caratterizzanti la festa di San Giuseppe a Santa Croce Camerina.

L’appuntamento, che rientra tra le iniziative promosse dall’Amministrazione comunale, è stato l’ulteriore momento simbolico che ha consentito ai devoti, e non solo, di acquistare alcuni prodotti tipici messi a disposizione gratuitamente da aziende locali, ma anche da semplici privati, per contribuire alla raccolta di fondi che saranno devoluti alla parrocchia e serviranno da sostentamento alle manifestazioni religiose. “Ma al di là di questo – chiarisce il sindaco Franca Iurato – è l’aspetto aggregante quello che preme sottolineare perché già di buon’ora in molti si sono ritrovati accanto al gazebo della “cena all’asta” con l’obiettivo di potere partecipare a questa manifestazione, fornendo un proprio contributo alla festa. Pure stavolta è stato facile mettere in luce l’impronta solidale fornita, quest’anno, ai festeggiamenti di San Giuseppe”. Anche i laboratori del pane, all’interno della tradizionale sagra, e le mostre dell’artigianato locale e dei prodotti ortoflorovivaistici sono stati molto partecipati. Per non parlare dell’attenzione che, soprattutto i visitatori provenienti da fuori città, hanno dedicato alla visita guidata alle tradizionali cene di San Giuseppe, grazie alle sapienti indicazioni fornite dalle hostess messe a disposizione dal Comune (tra le cene più apprezzate quelle del centro diurno anziani e degli istituti scolastici). Poi la degustazione dei piatti tipici ha completato il quadro di una serie di iniziative che, promosse dall’Amministrazione comunale sotto il segno della tradizione, hanno colpito nel segno, mettendo in rilievo le caratteristiche di una festa che punta a rievocare la sacralità dei tempi andati. L’elemento principale delle cene è il pane di San Giuseppe, detto anche “pani pulitu”, di diverse e particolari forme simboliche, lavorato e decorato da mani abili ed esperti, entrato a fare parte dei beni immateriali della Regione Sicilia con decreto n.8184 del 4 novembre 2005. “Ed è stato il pane di San Giuseppe – afferma l’assessore allo Spettacolo e al Turismo, Rosa Varcadipane – che abbiamo cercato di promuovere assieme a tutti gli elementi caratteristici di questa tradizione che merita la nostra massima attenzione, facendo in moto che la tutela di ciò che questa festa rappresenti possa essere il tema trainante anche per il futuro”. Un occhio anche ai simboli della “cena”. Da “i ucciddati”, che nella loro rotondità rappresentano l’uguaglianza tra gli uomini, al vino, che è la benedizione di Dio al lavoro degli uomini; dall’acqua che rappresenta la grazia purificatrice ricevuta con il battesimo, alla “lampa ad olio” che, invece, simboleggia la fede nella Divina Provvidenza. A mezzogiorno, poi, l’uscita dalla chiesa madre dei tradizionali personaggi che rievocano la Sacra Famiglia. Ad accompagnarli la classica marcia di San Giuseppe. Ieri sera, inoltre, grande partecipazione allo spettacolo musicale con Sara Grimaldi, corista ufficiale di Zucchero Fornaciari, che si è esibita con la “Zucchero tribute band”. “Questa festa – aggiungono il sindaco Iurato e l’assessore Varcadipane – ha per noi un significato e un valore molto profondo. Ecco perché l’intera comunità si è stretta attorno alle tradizioni ed ecco perché abbiamo fatto in modo che il Comune partecipasse in maniera significativa ai vari appuntamenti promossi nel corso di queste giornate”.


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