Ragusa - Per chi volesse trascorrere un’estate cinematografica nel ragusano, c’è innanzitutto la Punta Secca in cui sorge la casa del commissario Montalbano, la cui spiaggia è meta delle mitiche nuotate del commissario, dei pranzi con vista mare a base della vietatissima neonata, annegata negli spaghetti.
O la Donnalucata nel cui lungomare Zingaretti sfreccia, a bordo della sua Fiat Tipo fuori dal tempo, per incontrarsi con la “femmina svedese”, o la Sampieri in cui il giovane Montalbano si aggira guardingo fra le barche tirate in secco al porticciolo.
E ancora la “mànnara”, il luogo in cu avvengono i delitti più efferati, è Punta Pisciotto, all’altra estremità di Sampieri. Qui è facile scegliere fra scogli e mare, alternando gli uni e gli altri nel breve volgere di una ventina di metri.
Nella fiction televisiva il dottor Pasquano, Marcello Perracchio, effettua i primi, sommari, esami autoptici, su quegli scogli, litigando con l’investigatore che lo incalza sull’ora e sulla causa della morte.
Salendo su in collina, a Ispica, si respira ancora l’atmosfera del "Divorzio all'italiana" (1961) di Pietro Germi, con attori del calibro di Marcello Mastroianni, Stefania Sandrelli, Daniela Rocca, Leopoldo Trieste, Lando Buzzanca.
Sull'onda della felice esperienza di Germi, negli anni successivi altre troupe vennero a girare i loro film a Ragusa: Giorgio Bianchi portò una giovanissima Romina Power a interpretare "Assicurasi vergine" con ancora al centro il gallismo siciliano e l'onore, mentre Filippo Ottoni girò in una villa aristocratica della campagna iblea il film-noir "La grande scrofa nera".
Nel 1975, con la presenza a Ragusa di Franco Nero, Jennifer O'Neel, Orazio Orlando, James Mason e Franco Fabrizi per le riprese del film tratto dall'omonimo romanzo di Giuseppe Fava, si gira "Gente di rispetto". A firmare la regia è Luigi Zampa che ritorna a Ragusa dopo l'esperienza di "Anni difficili" e si innamora delle strade di Ibla, delle piazze, dei cortili, delle facciate barocche, del Circolo di Conversazione e si incanta a guardare con l'occhio della macchina da presa la forma oblunga e magica di piazza San Giorgio. Nel decennio che segue Ragusa resta al centro dell'attenzione del cinema di ambientazione siciliana. Per la televisione viene a girare da queste parti scene di "I nuovi mostri" Dino Risi e persino di "Arrivano Joe e Margherito" con Bud Spencer e Terence Hill. Si arriva così al 1984, l'anno del grande cinema d'autore. Paolo e Vittorio Taviani scelgono il territorio ibleo per gran parte delle riprese del film "Kaos", ricavato da alcune meno note ma non per questo meno belle novelle di Luigi Pirandello. Realizzato in due versioni, quella televisiva più lunga e quella per le sale cinematografiche, il film dei Taviani è certamente, insieme al recente "L'uomo delle stelle" di Giuseppe Tornatore, l'opera cinematografica più importante tra quelle realizzate nella nostra provincia.