Palermo - Scicli, il posto in Sicilia dove con la cultura si mangia.
Intuito da una donna di Bergamo, che Rosario Crocetta ha chiamato a ricoprire l’assessorato al turismo che fu di Franco Battiato, fa una certa impressione: “Scicli? E’ un concentrato di eccellenze. Per questo l’assessorato regionale al turismo ne vuole fare una esperienza pilota in Sicilia, replicabile in altri comuni siciliani delle stesse dimensioni. Penso ad Erice, e a un’altra decina”.
Michela Stancheris da Bergamo ha le idee chiare.
Nel suo ufficio al settimo piano dell’assessorato palermitano parla di stratificazione culturale della città, della grande animazione che riesce a produrre grazie ai privati e alle associazioni, che rappresentano un modello di riferimento su cui la Regione vuole investire.
Legge speciale? Troppo presto per dire. Ma di certo c’è che il modello della legge su Ragusa Ibla ha fatto il suo tempo e alla Regione stanno pensando a un’idea nuova, interdisciplinare, di cui Enzo Napoli, segretario organizzativo del Pd siciliano e gran tessitore dietro le quinte, è un sostenitore. Serve un intervento legislativo che metta insieme la tutela, la formazione, gli investimenti, una legge crossover.
Ma cosa fa di Scicli un modello? La tutela del centro storico, patrimonio dell’Umanità Unesco nel circolo esclusivo del tardobarocco del Val di Noto, l’identificazione con la Vigata del commissario Montalbano –perché è qui che dal 1999 vengono girate le scene del commissariato-, e poi l’animazione culturale. Nel 1980 il pittore Piero Guccione rifonda il movimento culturale Vitaliano Brancati, che negli anni cinquanta aveva interloquito con intellettuali del calibro di Pasolini e Guttuso, e come per gemmazione a Scicli le associazioni culturali, molte delle quali giovanili, fioriscono e propongono. Mostre di livello, concerti, escursioni naturalistiche.
Da due mesi i siti culturali sono aperti grazie a una cooperativa che ha avuto in affidamento i beni dal Comune e 24 giovani laureati prima disoccupati hanno ora trovato un lavoro. Fanno le guide nella stanza del commissario Montalbano. La gara per l’affidamento delle chiese e dei palazzi storici ha visto partecipare però 88 giovani disoccupati e con laurea, e il Comune promette di dare in affidamento altri due siti, per creare nuova occupazione: le grotte trogloditiche di Chiafura, abitate fino agli anni Cinquanta, e il Convento della Croce, che è di proprietà della Regione. Se la collega della Stancheris, Maria Rita Sgarlata, concederà il Convento al Comune, una quota parte di quegli 88 disoccupati potrà lavorare. Perché a Scicli è dimostrato che con la cultura si può mangiare.
E a Scicli, dal 2006, si sono trasferiti, comprando casa, e abitandovi, intellettuali, capitani d’industria, manager, che qui hanno trovato il loro ben retiro. L’ultimo, in ordine di tempo, il filosofo Giorgio Agamben, l’allievo di Heidegger, l’amico di Pasolini, il filosofo che il Times ha definito “una delle dieci teste pensanti più importanti al mondo”. Tutti “nuovi sciclitani”, come amano dire loro stessi. Con una casa a Parigi, una a Venezia, e una a Scicli.
E che la Stancheris abbia decisamente ragione lo conferma, in maniera del tutto involontaria il suo predecessore. A Scicli ha trascorso le sue vacanze, la scorsa estate Franco Battiato, e non è escluso che non conceda il bis nel prossimo agosto.