Ispica - Ore 20,40. Un botto violentissimo. Non è un tuono, sembra un fuoco d’artificio, ma è enorme.
Pietre, vetri, schegge impazzite volano dal quartiere San Giuseppe, quello delle case popolari, in tutte le direzioni.
E’ esplosa la polveriera della ditta Moltisanti, la storica azienda ispicese che si occupa di confezionamento di fuochi artificiali.
L’onda d’urto sposta macchine parcheggiate, manda vetri di abitazioni in frantumi.
Una nuvola di fumo si leva alta, si vede dal mare.
Il botto si è sentito a Pozzallo, nelle campagne di Modica.
Scatta l’allarme. Arrivano i vigili del Fuoco. Da Modica, da Ragusa.
C’è il pericolo di altre esplosioni. La zona viene messa in sicurezza mentre si cercano eventuali feriti.
Miracolo: non ce ne sono.
Ma il panico è tanto in città
I telefoni fibrillano: ognuno cerca di sapere se qualcuno dei propri cari è stato coinvolto dalla scena di fuoco.
Il capannone della ditta Moltisanti era chiuso al momento dello scoppio. Lì veniva conservata la polvere da sparo per la preparazione dei fuochi d’artificio.
La polveriera era già esplosa nel 1999. Quattordici anni dopo il film si ripete. Il quartiere sembra bombardato.
Il sindaco Piero Rustico conferma: miracolosamente, nessun ferito.