Vittoria - C'è anche un pezzetto di Vittoria, anche se piccolo, nel film vincitore dell'Oscar “La grande bellezza”. Fra le comparse c'è anche l'attore Angelo Eterno che ha all'attivo partecipazioni importanti a fiction come “L'Onore e il Rispetto”, “Pupetta, il Coraggio e la passione” ed “Il peccato e la Vergogna 2”.
Come sei arrivato su questo set?
“E’ successo per caso. Stavo facendo un altro provino ed ho conosciuto un signore anziano. Mi ha detto che nel pomeriggio erano previsti i provini per il nuovo film di Sorrentino. Cercavano persone originali e vestite in modo appariscente, felliniane. Non avevo mezzo di locomozione e mi invitò ad andare con lui. Trasportato dall’aurea di quel bizzarro vecchietto mi sono presentato, non sapendo neanche di cosa si trattasse. Mi era bastato sentire due nomi, Sorrentino e Fellini, per avviarmi. Ci hanno portato alle spalle delle terme di Caracalla e di lì a poco mi sono trovato davanti ad uno spettacolo notturno da pelle d’oca. Ho capito che sarebbe stata una serata particolare. Sulla scena ho subito incontrato il regista e poi Carlo Verdone, Vernon Dobtcheff e Toni Servillo, che si sono presentati personalmente. Credevo fosse una situazione onirica e surreale. Nella scena della giraffa, come operaio, ero su una delle impalcature in ferro poste ai lati dell’animale, ovviamente post prodotto.
Che tipo è Servillo?
“Me lo sono trovato davanti mentre entrava al trucco. Ho avuto la classica reazione di quello che non sa che dire e allora, per non cadere nel banale, non ho aperto bocca. Dopo cena abbiamo scambiato qualche parola sulla crisi italiana in ambito artistico e cinematografico, un argomento che accomuna artisti emergenti e professionisti. Certo non capita molto spesso incontrare sul set un professionista che con umiltà permette uno scambio diretto con le comparse”:
Sorrentino?
“Dopo la presentazione iniziale ci siamo ritrovati a cena, ma, vedendolo parlare con Verdone, ho evitato, per rispetto, ogni forma di invadenza. E' una persona molto esigente e abbastanza serena dietro la macchina da presa.”
Cosa pensi di chi, soprattutto sul web, ha tanto criticato questa pellicola?
“Comprendo che non è un film per il pubblico che invade le sale per i cine-panettone o per Checco Zalone. Non ho visto la stessa mole di commenti quando uscì al cinema, come mai? Ma ognuno è libero di esprimere il proprio giudizio. Però una volta tanto che il cinema italiano viene premiato, godiamoci il riconoscimento gongolando un po’”.
Qual è secondo te la morale del film, lo spirito?
“Credo che tutto si racchiuda in questa frase: '"... è tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore, il silenzio e il sentimento, l’emozione e la paura. Gli sparuti e incostanti sprazzi di bellezza, e poi lo squallore disgraziato e l’uomo miserabile..'”.