Ispica - Si può essere una grande azienda biologica, che esporta 100 mila chili di carote al giorno, e mettere nella coltivazione degli ortaggi la cura che caratterizza i «piccoli»? Daniela Milana, di Ispica, risponde di sì. La sua è una storia d’amore e di fatica. E ora che la concorrenza (fatta sul prezzo) dei produttori del sud del Mediterraneo è diventata aggressiva, è anche la storia di una sfida: «Far conoscere le nostre carote, far sentire il profumo del nostro mare e della nostra terra. La grande distribuzione appiattisce tutto. Io voglio che chi ci compra venga a vedere cosa vuole.
di Redazione
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