Scicli - Il senatore Emanuele Macaluso strabuzza gli occhi. Mentre intesse la sua relazione sul ruolo fra intellettuali e potere politico lungo un settantennio, un applauso improvviso interrompe il suo incedere.
L’occasione è il compimento del settantacinquesimo anno di Piero Guccione, il 5 maggio del 2010, e il cane Italo è riuscito a sgattaiolare fra le hostess, entrando a palazzo Spadaro, per poi fiondarsi addosso al festeggiato, Piero Guccione.
Il pubblico ride, applaude, saluta il cane.
Difficile per Macaluso comprendere cosa era successo.
Il cane Italo ce l’aveva fatta. Era riuscito a eludere la sorveglianza e a partecipare al compleanno dell’amico Piero, compagno di un’altra amica, Sonia Alvarez.
Forse anche per questo motivo Piero Guccione ha accettato l’invito della regista Alessia Scarso a partecipare al cast del film Italo nel ruolo di Piero Guccione.
A 53 anni dalla sua ultima, ma anche unica apparizione cinematografica, Guccione è tornato sul grande schermo.
Nel 1962 Elio Petri lo convinse a fare Piero Guccione nel film “I giorni contati”. Ora Alessia Scarso gli ha chiesto di interpretare di nuovo se stesso, e c’è riuscita. Forza di Italo e della sua umanità.
In quest’opera corale c’è spazio anche per un regalo di Mimosa Martini, anche lei nel suolo di se stessa, inviata del Tg5. Quasi una corsa a esserci, a voler far parte di questo coro greco in cui lo stato dell’arte del teatro e del cinema siciliano, Tuccio Musumeci (la sua prima comparsa ne “Il Gattopardo”, di Luchino Visconti), vero monumento alla maschera pirandelliana, Lucia Sardo, l’insuperata madre di Peppino Impastato, Andrea Tidona, il più poliedrico e importante attore siciliano del momento, insieme al più grande di tutti, Leo Gullotta, concorrono ad affrescare questo pastello guccioninano, fatto di sfumature, di colori che si attenuano e si rincorrono, si disallineano per ricomporsi.
Il film è già stato acquistato, per la stagione televisiva 2016, da Sky Cinema, segno che la storia è piaciuta, e pure molto.
Il lungometraggio, della durata di 104 minuti, è stato distribuito in duecento copie, ed è firmato nella direzione della fotografia da Daria D’Antonio, reduce da “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino.
Ma ci sono anche attori nascosti.
“I due personaggi non dichiarati del film sono il paesaggio e le musiche –spiega Alessia Scarso-. Un paesaggio puro, incontaminato, solare. Le musiche? Accompagnano, in contrappunto, ogni momento della storia. Un capolavoro del ragusano Marco Cascone”.
Le recensioni sono già lusinghiere, elogiando il brillante montaggio della Scarso, il talento del direttore della fotografia, e la straordinarietà del cane Tomak, il cane attore che interpreta Italo. Si parla di “tocco surreale della regia”.
Nelle sale siciliane si è registrato il tutto esaurito. Si va a prenotazioni per vedere la storia del cane che andava a messa.
Quando il cane Italo sgattaiolò per fare gli auguri a Piero Guccione
La grande bellezza di Scicli
di Redazione
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