Catania - C'è anche Gianluca Impellizzeri, capitano del Modica all'epoca della promozione in eccellenza, tra gli arrestati ai domiciliari del Catania Calcio.
"Ormai l'ho inquadrato il campionato di serie B. L'anno prossimo arrivo primo". Parole ferme, pronunciate a salvezza ottenuta, dal patron. Peccato che questi del presidente Antonino Pulvirenti non siano stati proclami girati ai tifosi ma l'atto finale di una conversazione intercettata dagli inquirenti che da settimane mettevano assieme indizi su indizi. Secondo l’accusa, il Calcio Catania si sarebbe adoperato per "corrompere" calciatori delle formazioni avversarie e spianarsi, così, la strada verso la vittoria. Il sistema, oltre che su Antonino Pulvirenti, si reggeva sulle spregiudicate "avances" di Pablo Cosentino, Gianluca Impellizzeri, Daniele Delli Carri, Fabrizio Milozzi, Fernando Arbotti e Piero Di Luzio. Il quadro che emerge dalle intercettazioni è quello di combine che avrebbero finito collateralmente con l'incidere anche sulle puntate delle scommesse.
In una intercettazione, il presidente dei rossazzurri appare fortemente infastidito dal fatto che il suo ds, Delli Carri, non si sia più fatto vivo: "Daniele ma cosa stai combinando?". "Sto ancora qua…sto ancora qua con lui…Poi le spiego…E' a posto…è a posto…è a posto…". Nei dialoghi si parla in codice e "il magistrato" era il presidente Pulvirenti. "L'udienza o la causa" era l’incontro di calcio; la "tariffa o parcella dell'avvocato" era il prezzo per la corruzione del calciatore; "il treno" corrispondeva al calciatore; "l’orario del treno o il binario" era, invece, il numero di maglia del calciatore.
Nelle conversazioni spuntano gli intermediari con i calciatori da corrompere. Di Luzio: “Non perché se non è saldato di qua io non penso che quelli fanno. Siete interessati o no?”. Delli Carri: “Certo, certo!”. Messaggi criptati con gli orari dei treni che corrispondevano ai numeri di maglia dei calciatori. Uno dei dialoghi tra lo stesso Di Luzio e l’agente Fifa, Fernando Antonio 'Michele' Arbotti: "Alle 13 parto"…"Alle 13!"…"Ho fatto sta scelta"…"Quello delle 15 niente?"…"No perché ho dovuto una scelta". Ancora Arbotti: "…e gli ho detto, guardate c’è un discorso aperto eh che ne dite? E lui mi ha dato sia Cosentino che il presidente mi hanno dato disponibilità in tutto non l’abbiamo riaffrontata ma per me è come se fosse fatta perché bene o male stanno mantenendo fede a tutto".
E, poi, c’è il capitolo del calcioscommesse, con l’ex calciatore Gianluca Impellizzeri, oggi proprietario di un’agenzia di scommesse: "Mbare andiamo nei play off andiamo!!!"…e poi ti racconto una cosa…è avanti...quattro vittorie consecutive…stamu avvulannu!". "Se non ci pensavamo noi per queste cinque partite…eravamo retrocessi veramente…"."Ho caricato pure 1.500 euro con la carta di credito ma non le ho potute giocare. Viva lo sport".
Sono "cinque le partite di Serie B" per cui la Procura di Catania "ritiene accertata la combine" e sulle quale ha indagato la polizia di Stato. Sono: Varese-Catania, del 2 aprile 2015, terminata con il risultato di 0-3; Catania-Trapani dell'11 aprile 2015 terminata 4-1; Latina-Catania del 19 aprile 2015 1-2; Catania-Ternana del 24 aprile 2015 terminata 2-0; e Catania-Livorno del 2 maggio terminata 1-1. Accertamenti sono in corso anche su Catania-Avellino del 19 marzo 2015 terminata 1-0.
Intanto, Pulvirenti si dice "estraneo" alle accuse contestate e "certo di potere dimostrare la totale estraneità ai fatti". Una posizione espressa attraverso il suo avvocato, il professore Giovanni Grasso. Il patron del Catania esprime "massima fiducia nella magistratura".
Tra gli indagati nell'operazione ''I treni del gol'' vi sono anche il proprietario ed il direttore sportivo del Messina calcio Pietro Lo Monaco e Fabrizio Ferrigno, l'ad del Messina Calcio Alessandro Failla, il calciatore del Livorno Alessandro Bernardini, del Varese Riccardo Fiamozzi, del Trapani Luca Pagliarulo e Matteo Bruscaggin.