Ragusa - E' cominciata nell'aula Maurizio Gurrieri di Ragusa l'udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio di Veronica Panarello, la donna accusata dell'omicidio del figlio Loris di 8 anni del quale avrebbe occultato il cadavere dopo averlo strangolato con delle fascette di plastica. L'imputata è presente in aula, così come suo marito, Davide Stival, che si è costituito parte civile nel procedimento. I due sono assistiti rispettivamente dagli avvocati Francesco Villardita e Daniele Scrofani. L'accusa è rappresentata in aula dal procuratore Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota.
"Credo che Veronica non abbia ucciso Loris, sono superconvinta che non abbia assassinato suo figlio". Lo ha detto Antonella Stival, zia dell'imputata, sottolineando che la sua è una "vicinanza come un atto dovuto oltre ogni ragionevole dubbio". "Neanche i cani si abbandonano - ha aggiunto - e quindi neanche gli esseri umani quando sbagliano. La sua nuova verità? No lo so, forse è uscita fuori di testa, ma se così fosse avrà il mio sostegno ancora più forte. Il nostro obiettivo è cercare la verità e fare in modo che Loris abbia giustizia. Io faccio solo la zia e credo soltanto in Dio e non nelle bugie umane".
Il gup di Ragusa, Andrea Reale, si è ritirato in camera di consiglio e ha accolto la richiesta di ricorso a perizia psichiatrica nei confronti di Veronica Panarello, presentata dal suo legale, l'avvocato Francesco Villardita. Nel corso dell'udienza preliminare la procura ha contestato oltre l'omicidio aggravato e l'occultamento di cadavere anche la premeditazione.
L'avvocato Villardita ha motivato la richiesta di perizia per le "anomalia comportamentali" della sua assistita nell'occultamento del cadavere del figlio Loris. La donna, secondo la sua ultima ricostruzione, avrebbe trovato il piccolo a casa morto durante un gioco con delle fascette di plastica con le quali si sarebbe strangolato e in preda al panico avrebbe gettato il corpo in un canalone. La Procura siu è rimessa alla decisione del gup. Il penalista ha avanzato la richiesta di perizia in base all'articolo 422 del codice di procedura penale che prevede che si svolga durante l'udienza preliminare o in subordine con un incidente probatorio. Il difensore di Veronica Panarello ha anche depositato un'ulteriore perizia medico-legale sulla morte del piccolo. La Procura ha chiesto, con il parere favorevole della difesa, che in ogni caso vangano congelati i termini di carcerazione, la donna quindi resterebbe dunque detenuta nel carcere di Agrigento.