Modica - Lei è discendente di Cesare Beccaria, giurista del Settecento, nonché di Giulia Beccaria, madre di Alessandro Manzoni.
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Luisa Beccaria è riuscita attraverso le sue collezioni a creare un esempio di stile nella moda italiana.
E ha trovato il suo buen retiro tra Modica, Noto e Palazzolo Acreide, in quel Borgo di Castelluccio che in gran segreto ha ospitato i Vip di tutto il mondo.
Amante dell’estetica romantica e degli abiti poetici, il suo stile è tra il neo-romantico e il prerafaellita: ricco di trine, merletti, chiffon, palette di colori pastello che si alternano a tinte forti e al rosso passione. Vogliono vestire una donna sognatrice e allo stesso tempo forte.
Al Borgo di Castelluccio, tra Noto e Modica, la stilista milanese organizza feste, fra cui gli anniversari del proprio matrimonio con l’imprenditore siciliano Lucio Bonaccorsi di Reburdone.
Dalla loro unione sono nati 5 figli (dalla prima, Lucilla, all’ultimo, tutti hanno il nome che inizia per L).
Al Borgo arriva tanta nobiltà italiana, tanta cosiddetta ‘bella gente’ da Londra e dagli Usa, e perfino dalla Russia (Irina Abramovic per esempio), imprenditori, finanzieri, attori, ereditiere come Allegra Versace e Barbara Berlusconi o semplicemente i compagni di scuola dei figli.
Uomini in smoking e dame in ‘abiti da sogno’ (così imponeva il dress code) nel borgo che la stilista ha romanticamente restaurato una ventina d’anni fa, dopo aver convinto il marito a mettere insieme la proprietà partendo da una parziale eredità.
Tavoli allestiti nell’antico uliveto, balletti classici e poi balli scatenati fino al mattino. Luisa, con la sua piccola maison ha conquistato le celebrities americane (Madonna aveva un suo abito al Festival del cinema di Berlino qualche anno fa).
Nella frazione di Testa dell'Acqua, feudo settecentesco dei principi Bonaccorsi di Reburdone, ovvero del garbatissimo Lucio - marito-, fra mandorleti, aranceti e ulivi, e un palazzo incantato, restaurato in anni di impegno e sforzi, la coppia produce un olio Dop Monti Iblei a spremitura naturale, ma anche mandorle a guscio o sgusciate dal sapore unico (volendo, si possono effettuare ordinazioni via mail all'indirizzo oliodelcastelluccio@hotmail.it).
Luisa non ha messo bocca su mandorle e olio: in compenso, ha disegnato la biancheria con dettagli al tombolo molto "vecchia Sicilia", come dice, che vende sia al borgo sia nella boutique milanese di via Formentini 1, nella zona di Brera.
Sicilian, of course, è il motto prescelto da don Lucio Bonaccorsi di Reburdone con la consorte.
"Un miraggio".
Castelluccio è un borgo rurale di poetica luminosa bellezza, aggrappato in alto intorno a un labirintico palazzo nobiliare, sapientemente recuperato da un letargo di oltre 70 anni di abbandono.
Intonaci délabrés, pietra lavica, sottopassaggi e terrazzi fioriti, corti silenziose, una chiesa, un belvedere circolare spalancato sui coltivi e le colline fino alla striscia azzurra del mare. Volte reali, camini in marmo bianco e arredo shabby, tocchi neoclassici Ferdinando II e letti greco-ottomani. Tende di garza che fluttuano nel vento e quel sapido rococò di badia di cui raccontava Tomasi di Lampedusa.
Fasti e grazia secolari, insieme semplici e sofisticati, di una civiltà perduta.
Le feste culminano nella classica "contraddanza" o quadriglia ottocentesca. Poi la sorpresa di un lunghissimo tavolo continuo posto sotto un viale di jacarande piegate ad abbracciarsi come una volta ogivale, da cui pendono lampadari di ferro ornati di verzure, pallide rose antiche e verrines.
Lumi a candela sistemati anche tra i rami degli olivi secolari. Lieve Tafelmusik rocaille, signore in robes de soirée romantiche, pizzo Sangallo, mantiglie goyesche, imprestiti siculo-iberici e trasparenze lunari, che rispondono al desiderio espresso dall'infaticabile e particolarmente attenta padrona di casa, formidabile regista, con il marito Lucio.