Cultura Cartoni animati

Caro Fratello

Di Ryoko Ikeda

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Non è un anime adatto a tutti anche se l’autrice di questo lavoro è Ryoko Ikeda, la stessa donna che ha scritto un capolavoro come Lady Oscar, ma se vi piacciono le storie drammatiche e i colpi di scena, questo è l’anime che fa per voi.

“Caro Fratello” resta un’opera importante, non convenzionale e molto interessante e, come molte opere della Ikeda, contiene alcuni elementi che potrebbero essere definiti tranquillamente come “yuri” (cioè di omosessualità femminile). Eppure, non è questo a rendere un anime come Caro Fratello interessante. Sono i suoi personaggi, quasi tutte donne, i veri capisaldi di quest’opera: coraggiose e allo stesso tempo distruttive e ancorate a famiglie che si disgregano. Alcune tentano il suicidio, altre fanno uso di farmaci e droghe. Alcune di loro sono afflitte da mali incurabili…tutto questo è molto altro è l’universo di Caro Fratello, ed è curioso pensare che venne scritto nel lontano 1975. Rispetto a Lady Oscar, in cui la tematica dell’omosessualità femminile veniva soltanto sfiorata (e la protagonista non era omosessuale), in Caro Fratello il discorso è leggermente più esplicito. Eppure, il manga è ancora una volta classificato come Shojo (cioè rivolto ad un pubblico di ragazze) e quindi come tale va considerato. La serie animata arrivò in Italia nel 1991 ed è costituita da 39 episodi. La prima volta venne mandato in onda dal canale Italia 7 Gold e, in tempi più recenti, dal canale Sky Man-Ga.

LA TRAMA
La storia, apparentemente, è molto semplice: la protagonista, Nanako Misonoo, frequenta il primo anno di un prestigioso liceo femminile, il Seiran Gakuen, accompagnata dalla fedele amica d’infanzia Tomoko, l’elemento comico della serie. Invece di scrivere un diario, preferisce spedire delle lettere a Takehiko Henmi, un giovane che le ha fatto da supplente e che lei ha eletto a “fratello”, pur non avendo con lui nessun legame di parentela, anche se alla fine si scoprirà che Henmi è il suo fratellastro, in quanto figlio del patrigno di Nanako e della sua prima moglie, che lui lasciò per stare con la madre della ragazza. Tutta la serie, infatti, è raccontata attraverso le lettere che Nanako scrive a questo fratello e, ben presto, si scopre una trama degna di Beautiful. Nanako fa la conoscenza delle tre ragazze più ammirate della scuola: Fukiko Ichinomiya detta Lady Mya, Rei Asaka detta Sanit Just e Kaoru Orihara, detta “il principe Kaoru”. Si viene a scoprire che l’attività per cui le alunne del Seiran farebbero carte false è una e una sola: entrare a far parte della prestigiosa Sorority, un club esclusivo in cui le ragazze vengono selezionate per educazione, bellezza e ricchezza ed è presieduto da Lady Mya. Non si sa bene per quale ragione ma Nanako, figliastra di un professore e di una casalinga, vi entra subito, suscitando le ire delle compagne di classe. Neanche lei, in effetti, sa spiegarsi bene il perché. Pur essendo Nanako la protagonista dell’anime, una ragazza dolce e ingenua, ben presto la personalità delle altre protagoniste la surclassano. Uno dei capisaldi della serie, infatti, è il “segreto” che lega Lady Mya a Rei Asaka e la personalità disturbata di entrambe: le due sono sorellastre (Rei è nata da una relazione fra il padre di Fukiko e la sua cameriera) e Lady Mya ha spinto più volte la sorella al suicidio e con lei si comporta da vera sadica, tanto da farla cadere nel tunnel delle droghe. Nanako, col tempo, si affeziona molto a Rei, un legame molto simile all’innamoramento. La ragazza coraggiosa della serie, invece, è Kaoru Orihara: Kaoru soffre di un male incurabile, un cancro al seno e per questo aveva perso un anno di scuola e lasciato il fidanzato, Takehiko Henmi, il “caro fratello” della serie. E siccome il povero Henmi è uno dei pochissimi personaggi maschili della serie, forse è normale che tutte se lo contendano. Il motivo per cui Fukiko ha fatto entrare Nanako nella Sorority, infatti, è la gelosia. Lei, infatti, è innamorata del ragazzo e ha scoperto del rapporto epistolare fra i due e per questo vuole controllarla. Sullo sfondo, anche un altro personaggio inquietante: Mariko Shinobu, un’amica di Nanako figlia di uno scrittore pornografico che ha lasciato la moglie per mettersi con un’attrice hard. Per questi motivi, la ragazza odia gli uomini e diventa ossessiva con tutte le sue amiche.

IL FINALE
Il finale è fra il tragico e il drammatico: la Sorority viene sciolta, Rei Asaka, nell’anime, muore in un incidente mentre si stava recando ad un appuntamento con Nanako, mentre nel manga muore a causa di un’ingestione di barbiturici, Mariko odia un po’ meno gli uomini e si avvicina molto al fratello di Fukiko, Takashi Ichinomiya, mentre Kaoru e Henmi tornano insieme e vanno a vivere in Germania e hanno anche un figlio. Nel manga, invece, muore di cancro al seno. Se si vuole apprezzare un manga come Caro Fratello bisogna capire il senso dei personaggi: ognuna, infatti, incarna una debolezza umana e, pur essendo bellissime e ammirate, sono quasi tutte fragili come il vetro. In questo risiede la bellezza di quest’opera: il grande pathos con cui l’autrice ha saputo raccontare una storia.


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