Attualità Chiaramonte Gulfi

Cippato e nocciolino di sansa: combustibile bio dagli scarti d'oliva

Ricerche e innovazioni



Chiaramonte Gulfi – Nocciolino di sansa e cippato per alimentare le caldaie a biomassa. Perché non si spreca nulla, ma proprio nulla, dalla lavorazione delle olive. E’ quanto ci spiega Antonello Presti titolare, insieme al fratello Eugenio, dell’Oleificio Gulino, a Chiaramonte Gulfi, da cinque generazioni in questa attività: “E’ stato fondato dal nonno di mio nonno e noi lo abbiamo ereditato”, spiega Antonello. L’Oleificio Gulino produce olio di alta fascia Dop Monti Iblei sottozona Gulfi, che viene esportato soprattutto nel Nord Italia e all’Estero. Tante le soddisfazioni dell’azienda, visto che fra nazionali e internazionali hanno portato a casa 110 premi. Ma Antonello Presti ha sempre avuto un occhio di riguardo per l’eco sostenibilità, anche in tempi non sospetti, quando ancora questo tema non era particolarmente sentito.

Antonello, ci racconti come è iniziata questa storia.
“Dunque, siamo sempre stati attenti a tutto ciò che riguarda il riuso del rifiuto agro-industriale, perché per noi il rifiuto era un problema. Per questo, si doveva trovare una soluzione. In concomitanza con un’azienda di Imperia abbiamo realizzato la prima macchina che separava la polpa, la buccia e il nocciolino dell’oliva. Era il 1999”.

Qual era il problema che si era venuto a creare?
“Da un anno all’altro era avvenuto il crollo totale del prezzo della sansa, che veniva commercializzata principalmente per fare estrazione di olio di sansa.  In quell’anno veniva pagata 20 lire al chilo, mentre solo l’anno prima circa 90-100 lire. A quel punto, abbiamo deciso di sviluppare questa macchina, che era in fase sperimentale. La sansa, dunque, veniva pulita ulteriormente e ciò che se ne ricavava, il nocciolino, la parte nobile del legno dell’oliva, era un buon prodotto che poteva essere commercializzato. Ma il nocciolino aveva un costo più elevato rispetto alla sansa e così abbiamo messo a punto una strategia di marketing per convincere i clienti a non usare più la sansa esausta, ma il nocciolino, come materiale combustibile”.

Che tipo di strategia avete utilizzato?
“All’inizio davamo ai clienti una pedana di sansa e una di nocciolino e li invitavamo a provare entrambi i materiali. Facevamo toccare con mano i benefici del nuovo prodotto. I clienti, si sono accorti che il nocciolino produceva meno cenere, la caldaia aveva bisogno di meno manutenzione e produceva meno odore, quel tipico odore di sansa che spesso disturba i vicini. Inoltre, aveva una resa calorica migliore. Il costo, dunque, era quasi uguale ma con un vantaggio maggiore. Anno dopo anno, abbiamo puntato quasi tutto sul nocciolino di sansa”.

Questo materiale combustibile quali altri vantaggi offre?
“E’ un prodotto a Km 0, reperibile in loco e permette di sfruttare la frazione nobile del legno dell’oliva. E’ bio al 100 per 100 e, rispetto al pellet, è molto più economico. Il nocciolino nasce anche per questo: il pellet in Sicilia ha un costo proibitivo, perché viene importato dall’estero, mentre il nocciolino di sansa ha una resa calorica molto più elevata ed è molto più economico”.

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Come sono arrivate le caldaie a nocciolino?
“Con il tempo ci siamo accorti che i clienti ci chiedevano le caldaie e per questo abbiamo creato nel 2011 una nuova azienda, la EkoBioKalor, che si occupa di vendita e distribuzione di caldaie in tutta Italia: sistemi di riscaldamento a biomassa, caldaie a sansa, a pellet, camini, termo camini, sistemi solari, con una logica di vendita orientata alle esigenze di risparmio dei propri clienti. Abbiamo avuto un ottimo riscontro”.

Oltre al nocciolino esistono altri materiali combustibili ricavabili dall’oliva?
“Ci siamo accorti che i residui di potatura venivano sprecati. E così ci siamo chiesti come potevamo sfruttarli anziché bruciarli nei campi. Processando solo i tronchetti all’interno di una macchina chiamata “cippatrice” che riduce in piccole scagliette il legno rendendolo simile al pellet, abbiamo creato un altro materiale da combustione. Che ci risulti, in zona lo produciamo solo noi”.

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E’ un prodotto simile al nocciolino?
“E’ ancora più economico però necessita di caldaie apposite, denominate caldaie a cippato. Questo, per noi era un problema e così abbiamo trovato una soluzione per aiutare i nostri clienti. Abbiamo trovato una miscela ottimale di nocciolino e cippato tale da permettere la combustione nella caldaia senza doverne acquistare un’altra o modificarla. E’ una formula che ha percentuali segrete, ed è una nostra invenzione”.
 


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