Ragusa - Non chiedetele l'origine del suo cognome, perché potreste scoprire che è olandese, e allora tutti i discorsi sulla sua mediterraneità potrebbero cadere.
Serena Iansiti, classe 1985, napoletana. Attrice.
Saranno stati forse i natali nella capitale del Regno delle Due Sicilie a renderla credibile come volto siciliano, la più brava e convincente interprete nel ruolo di donna isolana del Giovane Montalbano; così profonda nel personaggio da meritare la promozione nel Montalbano “classico” con Luca Zingaretti.
Figlia di una insegnante e di un magistrato, Serena sembra uscita dal neorealismo di Vittorio De Sica, Pietro Germi, Michelangelo Antonioni. Senza un filo di trucco riesce a conquistare la scena, a dominare il personaggio maschile con cui interloquisce, grazie alla “declinazione del non detto” che il suo volto comunica.
E' atterrata da due ore e non ha esitato a lasciare l'albergo per tuffarsi nel mare di Marina di Ragusa, lei che ha legato l'infanzia a quello di Marzamemi, luogo amato dalla famiglia.
“Ho iniziato a recitare a dodici anni, giocando. Poi mi sono abbeverata a una cultura cinematografica internazionale. Guardavo film su film, grazie a mio fratello, più grande di me, che mi portava al cinema, a vedere di tutto, tranne i Western, unico genere che ho sempre mal digerito”.
Il papà viene trasferito a Latina e qui Serena compie gli studi liceali, frequentando scuole di teatro con compagni di viaggio più grandi d'età. “Eravamo liberi di sperimentare, di trovare chiavi interpretative, di rileggere Stefano Benni o il teatro americano in maniera irrituale”.
Il diploma e subito Roma, il Centro Sperimentale di Cinematografia. Ammessa a primo esame, senza colpo ferire.
Entra nel cast di Squadra Antimafia, mentre il suo viso piace ai registi stranieri, che la scritturano in produzioni canadesi, inglesi, dove lei è “l'italiana”, tanto è riuscita a incarnare un ideale di donna mediterranea e solare. Gira anche con Mike Figgis, già candidato all'Oscar per la miglior regia di Via da Las Legas.
Arriva il Giovane Montalbano, qui Serena lascia i panni di Ilaria Abate, la psicopatica di Squadra Antimafia, per vestire quelli di una direttrice di banca che aiuterà Salvo a risolvere un caso. Fino al colpo di fulmine col giovane commissario, che la vede positiva, aperta, sincera. Un personaggio ben interpretato, forse perché ben scritto dagli sceneggiatori.
E' protagonista ne I segreti di Borgo Larici, e poi ne I bastardi di Pizzofalcone, dove finalmente fa la napoletana, medico scientifico, omosessuale. Il suo bacio saffico scatena polemiche stucchevoli.
Torna in teatro, con Il Bagno, commedia in cui Serena è la figlia di Stefania Sandrelli, con lei in scena insieme ad Amanda Sandrelli. Quattro mesi di spettacoli. Teatri pieni.
Cosa ti piace della Sicilia?
“Qui si sente che c'è il vulcano, siete in ebollizione, questa terra è un mondo a parte. Sai qual è il sapore che vi descrive meglio? Quello della ricotta, quando da salata diventa dolce. Ecco, questo è la Sicilia”.