Economia Noto

Marco Baglieri e il Crocifisso meritano una stella Michelin

Il nuovo design dell'architetto Vincenzo Ignaccolo



Noto - Ha aperto al pubblico il giorno di Pasqua il nuovo ristorante Il Crocifisso di Noto. Il locale è stato ridisegnato dall'architetto Vincenzo Ignaccolo, siciliano con studio a Milano, creativo che crede in un’architettura che va oltre l’aspetto funzionale e diventa espressione poetica e memoria storica, tra custodia del passato e visione del futuro. Finalmente un ristorante che rinuncia ai bianchi accecanti e ansiogeni del primo decennio del nuovo millennio e concentra l'attenzione sul cibo, sul piatto, sulla tavola. 

Entrando, nel ristorante che prende il nome dal quartiere, e dalla chiesa del Crocifisso, nella parte alta di Noto, si ha la sensazione di essere quasi in un albergo. Una reception, con un triclinio per gli ospiti, accoglie l'avventore, indirizzandolo verso il tavolo. Il colore prevalente è un grigio cenere scuro, che induce gli occhi e la mente al relax mentale. 

La teoria delle luci che illuminano le sale crea una ragnatela aerea fra i tavoli, quasi a sottolineare un senso di comunicazione fra gli ospiti. E veniamo al cibo. Il benvenuto è servito su dei piatti che sembrano quasi candele: lardo e arancia, una patatina calda e croccante. Proseguiamo con un polpo in cialda e un panino con panelle palermitane e gambero rosso di Mazara. Si mangia con le mani, ovviamente, ed è un piatto divertente e ben assortito. Il primo piatto sono degli spaghetti neri Senatore Cappelli con ricci e seppia. Un piatto audace, ricco, che unisce gusti forti dal mare, con sfiletti di seppia che insaporiscono e fanno da contrappunto al gusto forte della polpa di riccio. Concludiamo il salato con un nuovo antipasto, preferendolo a un secondo. L'Uovo 68, detto così perchè cotto a 68 gradi, insaporito dal tartufo. Scelta corretta, la nostra, perchè piatto di sostanza che ben si presta a chiudere la cena. Per dolce, una versione rivisitata del tiramisù, leggera, con un interessante budino al cioccolato sul fondo. Abbiamo accompagnato il pasto con Mira Porta del Vento, in assoluto il miglior vino siciliano del momento. Il conto ha segnato 154 euro per due persone. L'attenzione di Claudia e di Salvo al nostro tavolo è stata eccellente, così come dell'altro personale in sala. La sensazione è di un ambiente internazionale, discreto, elegante, con una cucina che ha ancora molto da dire, in termini di idee e di invenzioni. Una cosa ci ha colpiti. A fine serata lo chef, o uno dei suoi collaboratori, accompagnano fin oltre l'uscio gli ospiti, per sincerarsi che tutto sia andato per il meglio. A nostro modesto avviso, Il Crocifisso e Marco Baglieri meritano la nomination alla prima stella Michelin. 


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