Ragusa - Sergio Bramini, ex titolare della I.CO.M Spa, azienda monzese che si occupa dello smaltimento di rifiuti solidi urbani, è fallito. Incredibilmente, vantava più di 4 milioni di euro di crediti da parte dello Stato. La I.CO.M era una società solida e seria e i suoi clienti erano per il 99% dei casi gli enti pubblici. Durante un servizio andato in onda a Le Iene, su Italia 1, nell'ottobre del 2017, Bramini ha raccontato la sua triste vicenda: lo Stato Italiano, infatti, non l'ha mai pagato dal 2005 e lui, per far fronte alle spese della società e al pagamento dei dipendenti, ha contratto mutui su mutui. Uno dei suoi creditori è la Ato Ambiente Ragusa, società che è in liquidazione e che aveva come soci i sindaci di alcuni Comuni quali Vittoria, Scicli, Monterosso Almo, Modica, Comiso, Ragusa e Pozzallo.
L'Ato ambiente, nei confronti della I.CO.M., ha un debito di 2 milioni di euro. Oggi, la notizia data dal senatore del PD, Davide Faraone, circa il suo "ufficiale" fallimento. "Bramini è una persona straordinaria, Di Maio si deve vergognare per la sua speculazione. Parla di Stato che non versa quanto dovuto ad un imprenditore, quando sa benissimo che lo Stato in questo caso è il comune di Ragusa, città amministrata da 5 anni da un sindaco del M5S che non ha versato due di quattro milioni di euro, facendo fallire l'azienda dell'imprenditore di Monza.
Quindi Di Maio anziché andare a casa di Bramini, e speculare su una tragedia di cui è responsabile per l'incapacità amministrativa del suo compagno di partito, dovrebbe tirargli le orecchie e chiedergli il perché dei mancati trasferimenti che hanno fatto fallire quell'imprenditore. Di Maio vergognati, Salvini vergognati. State facendo insieme un governo e siete bravi solo a speculare sulle tragedie umane". Così il senatore del Pd, Davide Faraone che pubblica un video su Facebook a proposito dell'imprenditore di Monza finito in bancarotta nonostante un credito superiore ai 4 milioni di euro vantato nei confronti di alcuni enti locali.
Non si è fatta attendere la risposta del candidato a sindaco del M5S, Antonio Tringali, che riportiamo integralmente.
“Davide Faraone dovrebbe vergognarsi e chiedere scusa. L'esponente del Pd, invece di complimentarsi con chi, come Luigi Di Maio, ha incontrato un imprenditore onesto, che ha visto fallire la sua attività a causa di crediti non riscossi dallo Stato, sparge falsità e addossa la colpa al comune di Ragusa, che non c'entra proprio nulla. Delle due l'una: o è in malafede o è ignorante. Comprendiamo che il fallimento delle politiche del Pd nel Mezzogiorno e nel resto d'Italia, punite severamente dagli italiani che sono andati alle urne lo scorso 4 marzo, ancora brucia a Faraone, ma non per questo siamo disposti a tollerare le sue menzogne. Il luogotenente di Renzi ha confezionato una figuraccia da matita blu. Pur di attaccare Luigi Di Maio, che ha manifestato appunto vicinanza all'imprenditore Sergio Bramini, che rischia lo sfratto per bancarotta, pur vantando crediti per 4 milioni di euro dalla Pubblica amministrazione, ha puntato il dito a caso, contro l'amministrazione 5 stelle di Ragusa, accusata di non aver trasferito le somme necessarie a pagare l'azienda di Bramini.
Ebbene signor Faraone, la verità è che i crediti spettanti all'imprenditore Bramini, e lo dicono i documenti ufficiali, derivano da un mancato trasferimento dell'Ato Ragusa, non del Comune di Ragusa! E' possibile che il navigato Faraone non conosca la differenza? Le somme che Bramini vanta dall'ambito territoriale sono riferite, quindi, ai servizi svolti per la gestione delle discariche di Scicli e Vittoria. Il comune di Ragusa, che faceva parte dell'Ato poi liquidato, conferisce da sempre in un'altra discarica, gestita da un'altra ditta. E c'è di più: tra i soci dell'Ato, sempre documenti alla mano, Ragusa risulta esser stata sempre la più virtuosa nei pagamenti.
Non si agiti Davide Faraone, che in città abbiamo visto solo per cercare consensi per l'ex sindaco di Forza Italia, Nello Di Pasquale, oggi renziano di ferro, con una poltrona garantita all'Assemblea regionale: per questa volta non gli segneremo il 2 in pagella. Ma studi, Faraone, e chieda scusa. Un po' di vergogna, vedrà, le eviterà altre sonore bocciature.
Ps. Un consiglio. Magari vada anche lei a dare la sua solidarietà al signor Bramini, forse potrebbe imparare qualcosa”.
Anche il sindaco di Ragusa, Federico Piccitto, è intervenuto sulla vicenda con una nota:
In merito alle dichiarazioni rilasciate in un video sulla propria pagine facebook da parte dell’on.le Davide Faraone sulla vicenda Icom srl e ripresa dalle agenzia stampa, interviene il sindaco Federico Piccitto:
“Le gravi affermazioni del sig. Faraone mi costringono , mio malgrado, ad un intervento. Non posso assolutamente accettare che venga tirato in ballo il mio nome ed il ruolo che in questo momento rappresento a nome della mia città, su una qjuestione che non riguarda assolutamente Ragusa, come sarebbe stato facilmente riscontrabile da una semplice verifica dei fatti. Quindi ho già dato mandato ai miei legali di tutelare la mia immagine e quella dell’Amministrazione comunale nelle sedi opportune nei confronti di chi, evidentemente male informato e con dichiarazioni che non trovano nessuna corrispondenza nella realtà, prova ad infangare a livello nazionale il buon nome, storicamente riconosciuto. della mia città”.