Chi lo ha detto che per mangiare bene, o meglio le cose buone, si devono seguire le mode?
C’è una ricetta, anzi meglio, un antipasto che io consiglierei di preparare sempre: non solo in estate ma anche in autunno, in inverno, a Natale, per il Cenone o durante le feste dei compleanni…insomma, in tutte le occasioni speciali:
Il cocktail di gamberi
Una di quelle ricette semplici e veloci che hanno avuto la capacità da sempre di attirare l’attenzione di tutti.
Il cocktail di gamberi è molto semplice da preparare, bastano delle materie prime buone: gamberi, meglio se piccoli e freschissimi, una buona maionese fatta in casa (dove possibile) e dell’insalatina.
Questo antipasto di pesce ha segnato la cucina degli anni Ottanta, Novanta, divenendo il Re degli antipasti. Alzi la mano chi di voi, durante un pranzo importante, una cena o una cerimonia non ha mai mangiato, in quegli anni, il cocktail di gamberi servito nella conchiglia?
Ma non solo nelle conchiglie, molti lo servivano in bicchieri capienti e io mi sono sempre chiesta: “perché? visto che è da mangiare e non da bere?“
Da allora la ricetta del cocktail di gamberi ha fatto la storia della cucina Italiana, e ancora oggi gli inguaribili nostalgici continuano a prepararlo.
A un certo punto, però, tutti gli Chef ne hanno preso le distanze, perché era un piatto “datato”. Con l’arrivo dell’alta cucina, la cucina sofisticata, la “cucina rivisitata” e poi la cucina delle origini, la cucina povera ma ricercata, infine la cucina con ingredienti ma a Km zero, il cocktail ha subito alterne vicende. Insomma, in cucina come nella Storia abbiamo corsi e ricorsi storici.
Ma per me quando un piatto, anzi una ricetta, è buona è buona anche se datata.
A un certo momento sono arrivate anche le rivisitazioni: dapprima la Foodblogger Sonia Peronaci, la prima food blogger che ha trasformato la sua passione in lavoro, fondando Giallo Zafferano, ha unito i fiori di germogli di ravanelli nella sua ricetta di cocktail con i gamberi. Poi è stata la volta di Chiara Maci, food blogger del più conosciuto blog “Sorelle in pentola” che ha proposto la sua versione di cocktail di gamberi con il Cognac. “Gli antpasti devono essere sia buoni che belli“, afferma la Chiara. Come darle torto? Non mangiamo prima con gli occhi, forse? Fino ad arrivare alla più recente e “stellata” versione dello Chef Antonino Cannavacciuolo. Durante una puntata della sua fortunata serie televisiva, Cucina da incubo, ha proposto la sua versione rivisitata in chiave moderna del cocktail di gamberi. Nella sua ricetta, il gambero, a differenza della di quella tradizionale, non viene cotto né a vapore e neanche bollito, ma viene appena scottato in una padella con un filo di olio, sale e pepe e condito con del rosmarino. La maionese viene ottenuta frullando ed emulsionando del pomodoro a crudo con dell’olio di semi. Quindi viene disposta alla base del piatto una foglia di lattuga (il cuore), vengono adagiati sopra i gamberi, vengono conditi con la maionese e rifiniti con del crumble ottenuto con del burro, della farina e scorze di arancia e per finire dei cristalli di sale.
Inutile dirlo, sarà vintage ma il “vintage” in questo momento va di moda, quindi ho voluto riproporvi questa ricetta nel modo tradizionale o classico.
Vediamo come procedere.
https://blog.giallozafferano.it/fantasiaincucina/cocktail-di-gamberi-in-salsa-rosa/