Può sostituire le attuali biopsie chirurgiche, grazie all’analisi ultramolecolare sensibile con cui può rilevare due diversi biomarcatori del tumore del colon retto nel sangue di pazienti: è quanto permette di fare il prototipo di apparecchio per la biopsia liquida, presentato oggi a Roma e in sperimentazione presso l’Ifo Regina Elena di Roma.
Sviluppato nell’ambito del progetto europeo «ULTRAsensitive PLAsmonic devices for early CAncer Diagnosis - Ultraplacad», attraverso i fondi di Horizon 2020, il macchinario è il frutto di un lavoro a più mani. Coordinata dal Consorzio interuniversitario INBB attraverso l’Università di Catania, la ricerca ha coinvolto sette Paesi europei e 13 centri di ricerca e aziende. Il progetto ha inoltre condotto alla realizzazione di un dispositivo compatto e dai costi contenuti, per l'individuazione dei biomarcatori del cancro che circolano nel sangue (cioè il Dna mutato del tumore ed alcune proteine), attualmente in sperimentazione presso al Regina Elena.
La metodica - che permette screening rapidi e con costi contenuti - migliora in termini qualitativi la diagnosi attraverso la biopsia liquida, e può essere estesa anche ad altri tipi di tumore. Nel costruire Ultraplacad, è stato anche sviluppato e testato un sistema di produzione su scala industriale di cartucce usa e getta per l’esecuzione delle analisi. Fino ad oggi i metodi usati si sono basati sul sequenziamento del Dna per estrarre e costruire le catene genetiche dalle poche tracce di cellule presenti nel sangue, ma era necessario trattare i campioni e ottenere una loro amplificazione per poterli rendere leggibili. Questa nuova macchina non richiede invece trattamenti di amplificazione dei campioni, eliminando così il rischio di errori dovuti alla manipolazione.