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Dopo Montalbano, su Rai Uno, La Stagione della Caccia

Il 25 febbraio

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/15-02-2019/dopo-montalbano-stagione-caccia-500.jpg “C’era una volta Vigata“


Camilleri forever. Rai Uno deve le sue fortune allo scrittore siciliano e ai film ispirati alla sua produzione letteraria. E dopo i due nuovi episodi del Commissario Montalbano, la rete amiraglia della Rai si butta a capofitto nel romanzo storico camilleriano, mandando in onda "La Stagione della Caccia", una prima assoluta. 

La pellicola è infatti ispirata all’omonimo romanzo di Andrea Camilleri pubblicato nel 1992 nei Quaderni della biblioteca siciliana di storia e letteratura, per i tipi di Sellerio. Il film in onda lunedì 25 febbraio sarà la seconda puntata della serie “C’era una volta Vigata“.

Protagonista è Francesco Scianna nel ruolo di Fofò La Matina, affiancato da Ninni Bruschetta. La regia è di Roan Johnson che ha già diretto per Sky Cinema la serie I delitti del BarLume.

Come già “La mossa del cavallo“, TV movie andato in onda lo scorso anno, anche “La stagione della caccia” è ambientata nella immaginaria Vigata di fine 800.

La stagione della caccia è incentrata sulla storia di un farmacista che arriva a Vigata. Si tratta di Alfonso La Matina chiamato familiarmente Fofò. Dopo poco tempo però cominciano a verificarsi nella piccola cittadina morti improvvise ed inspiegabili.

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Naturalmente gli abitanti del posto attribuiscono la responsabilità proprio al farmacista e lo cominciano a definire una sorta di killer solitario.

Infatti l’uno dopo l’altro muoiono il padre del marchese Peluso, la madre di Matilde, lo stesso Marchese Peluso. Muore con la moglie americana anche lo zio Totò, poi è la volta del fratello del marchese Peluso che dopo aver fatto fortuna in America era tornato a Vigata. E come se non bastasse viene ucciso anche un cugino.

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Tutte queste morti apparentemente sembrano dovute a cause naturali oppure a disgrazie accidentali.

Qual è stata la molla che ha fatto scattare in Andrea Camilleri l’idea del romanzo?

Lo scrittore siciliano aveva letto da qualche parte che nella Sicilia del 1875, era arrivato un esponente del governo per verificare le condizioni sociali ed economiche. Un giorno aveva chiesto ad alcune persone se si erano verificati fatti di sangue. Gli era stato risposto: «no nessuno, fatta eccezione del farmacista che per amore ha ammazzato sette persone».


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