La dieta per difendere la vista serve a tenere alla larga una delle malattie oculari che più fanno paura, soprattutto con l’andare degli anni: il rischio di degenerazione maculare senile infatti diminuisce se si segue un’alimentazione mediterranea o di stampo orientale, mentre diventa considerevolmente più elevato se si indulge nella dieta all’occidentale ricca di grassi e fast food. Lo ha dimostrato una ricerca pubblicata su Clinical and Experimental Ophtalmology, in cui sono stati rivalutati tutti i più autorevoli studi sul tema cercando di capire se e come l’alimentazione possa incidere sulla probabilità di una patologia che purtroppo è oggi la prima causa di cecità nel mondo, soprattutto nei Paesi sviluppati, dove rende conto di ben il 41 per cento dei casi.
La degenerazione maculare è rara prima dei 55 anni, ma diventa frequente oltre i 75: con l’età le cellule della retina possono infatti essere danneggiate e morire, soprattutto nella parte centrale chiamata macula, comportando alterazioni tali da compromettere la visione centrale.
Le immagini appaiono distorte, si perde la visione dei dettagli, i colori diventano meno brillanti e anche se non si arriva alla cecità totale si tratta comunque di una malattia molto invalidante, dalle cause ancora poco note: pare tuttavia che esistano fattori genetici predisponenti e che ne aumentino la probabilità elementi come il sesso maschile, il fumo e l’eccesso di alcol, patologie come il diabete o l’ipertensione, l’esposizione prolungata a fonti di luce molto intensa e anche, appunto, una dieta sbagliata.
L’ipotesi che l’alimentazione abbia un ruolo chiave è dibattuta da tempo, per questo Naoko Chapman dell’Università di Auckland, in Nuova Zelanda, ha deciso di rivalutare i dati degli studi che hanno esaminato il ruolo della dieta in generale. «Molte ricerche infatti hanno valutato uno o pochi nutrienti, altri studi si sono concentrati sugli integratori di vitamina C ed E o di minerali come rame o zinco, ottenendo anche risultati incoraggianti visto che suggeriscono come la progressione della degenerazione maculare possa essere rallentata in un quarto dei pazienti. Tuttavia focalizzarsi sui supplementi o su singoli elementi della dieta ci fa perdere di vista il ruolo che possono avere le scelte che facciamo a tavola quotidianamente», sottolinea Chapman.
Da qui l’idea di mettere a confronto lo stile alimentare mediterraneo a base di vegetali, cereali integrali e poca carne e latticini, la dieta orientale ricca di frutta, verdura, cereali integrali e tanto pesce, la dieta occidentale con un grosso introito di carne rossa, carne lavorata e salumi, latticini ad alto contenuto di grassi, patatine fritte, cereali raffinati e uova.
«I risultati mostrano che la dieta orientale e la mediterranea riducono il rischio di degenerazione maculare senile grazie all’apporto di nutrienti utili per la retina, principalmente i carotenoidi dei vegetali , in particolare la luteina e la zeaxantina e gli acidi grassi omega-3 del pesce — spiega la ricercatrice —. L’alimentazione occidentale invece fa male agli occhi: in particolare i cibi ad alto indice glicemico e un consumo di alcol superiore ai due bicchieri al giorno aumentano la probabilità di ammalarsi, probabilmente perchè inducono un danno ossidativo sulla retina. Questi dati sono importanti perchè confermano l’importanza della dieta in generale, che conta assai più del singolo nutriente».
Nella foto, alcune delle principali fonti di luteina e zeaxantina