Al contrario di ciò che si potrebbe pensare, visto che si tratta di un alimento molto calorico, l’olio di oliva, se ben utilizzato, non è affatto un nemico della linea. Uno studio condotto da medici e ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e pubblicato sulla più importante rivista scientifica del settore, Antioxidant and Redox Signaling, ha dimostrato come l’idrossitirosolo, una sostanza contenuta nell’olio di oliva, migliori lo stress ossidativo, l’insulino resistenza e la steatosi epatica nei bambini (e quindi nei futuri adulti) obesi e affetti da fegato grasso (in Italia ne soffre circa il 15% dei bambini, fino all'80% dei bambini obesi).
Ma l’olio d’oliva è molto calorico e per ottenere un effetto curativo bisogna estrarre dall’alimento l’idrossitirosolo. «Questa sostanza riduce l'insulino resistenza senza causare aumenti di peso al contrario dell'olio di oliva "intero" che è molto calorico» spiega il Valerio Nobili, responsabile di epatologia, gastroenterologia e nutrizione del Bambino Gesù. «L'idorossitirosolo viene assunto in perle facilmente assumibili dai bambini, non presenta effetti collaterali essendo una sostanza naturale e può essere prescritto da tutti i pediatri che curano bambini con obesità e fegato grasso».
Per gli adulti invece valgono le classiche regole di buon senso: meglio condire i cibi con l’olio d’oliva che con il burro. Quest’ultimo contiene infatti colesterolo e acidi grassi saturi nocivi per la salute. L'olio extravergine d’oliva invece è ricco di polifenoli e vitamina E e altre sostanze benefiche come appunto l’idrossitirosolo. Attenzione però alle sue calorie: un solo cucchiaio da tavola ne contiene infatti circa 90.