Catania - Raffaela Luciana Possidente è da ieri Madre Raffaela, la prima sacerdote donna, in Italia, della Chiesa Cattolica Ecumenica di Cristo, nata negli Usa a metà del 1990.
L’attuale Primate ecumenico è mons. Karl Rodig, un teologo austriaco ordinato sacerdote cattolico romano nel 1986 che, nel 1989, ha deciso di lasciare la Chiesa romana per iniziare il nuovo movimento.
Da allora questa Chiesa, è cresciuta in tutto il mondo e anche in Italia dove, mons. Agostino De Caro, sacerdote “ecumenico” in Licata, è stato l’anno scorso nominato arcivescovo dal loro Nunzio apostolico per l’Europa meridionale, consentendo l’elevazione della Comunità agrigentina ad Arcidiocesi Metropolitana della Diocesi d’Italia della Chiesa Cattolica Ecumenica di Cristo. Dal Vaticano nessun riconoscimento ufficiale ma padre Karl ha scritto qualche anno fa una corposa lettera al Papa. Molti distinguo invece dai vescovi locali come quello di Acireale qualche anno fa.
«La nostra – spiega De Caro - è una chiesa cattolica perché segue del tutto la liturgia cattolica, ecumenica perché unisce. Riconosciamo il primato d’onore del Papa, come è sempre stato, ma non il suo primato giurisdizionale. I concetti di amore e di inclusione sono alla base del nostro credo: ammettiamo i divorziati risposati alla Comunione, non imponiamo il celibato al clero, ordiniamo anche le donne, non ci sono preclusioni verso l’omosessualità».
È questa la Chiesa che Raffaela, 52 anni, sposata e madre di tre figli (32, 30 e 22 anni), volontaria per una associazione di polizia nel campo della Protezione civile, ha incontrato qualche anno fa in un suo lungo cammino di fede.