Quando si parla di frutta e diabete spesso il rischio è quello di imbattersi in opinioni contrastanti su quali frutti mangiare. Ancora troppo spesso infatti si sente dire che il consumo di frutta, eccezion fatta per la mela, sia da sconsigliare a chi soffre di diabete.
Ma chi soffre di diabete può mangiare le nespole?
Il segreto per conciliare il consumo di frutta e il diabete è selezionare quei prodotti che contengono meno zuccheri e che hanno un basso indice glicemico. In realtà, quando si parla di frutta e diabete non esistono divieti assoluti.
E' vero, infatti, che alcuni frutti contengono una maggiore percentuale di zuccheri, ma ciò non giustifica un loro completo allontanamento dalla tavola di chi soffre di diabete. Non bisogna mai dimenticare, infatti, che la quantità totale di carboidrati ricavati da un determinato cibo (carico glicemico) è spesso più importante della loro qualità (indice glicemico). In altre parole, quindi, anche la frutta zuccherina può essere consumata con le dovute accortezze, prima fra tutte la moderazione delle quantità.
Quali frutti scegliere per chi soffre di diabete?
Frutti come cachi, fichi, banane, uva, frutta secca, canditi e frutta sciroppata sono quelli che generalmente vengono sconsigliati alle persone che soffrono di diabete.
Attenzione anche ai succhi di frutta industriali. Molto spesso contengono zuccheri aggiunti.
Via libera invece, seppur con moderazione, a mele, pere, nespole, fragole, albicocche, arance, pesche e lamponi.
Quante calorie contengono le nespole?
Le nespole contengono soltanto 47 calorie per 100 grammi, circa 12 grammi di carboidrati ed 1,7 grammi di fibra alimentare. Inoltre contengono tanta acqua, fibre, sali minerali (come potassio, fosforo, magnesio e calcio) e vitamine (vitamina C, vitamina B). Possono essere assunti dal diabetico, in dosi moderate e possibilmente lontano dai pasti principali.
Importante: in caso di dubbio, il paziente diabetico può – sotto controllo medico – monitorare la propria risposta glicemica all’assunzione di certi alimenti, annotando i valori su un taccuino e raffrontando le relative glicemie.
Posso mangiare la nespole dopo il pasto?
Fare attenzione al consumo di frutta dopo un pasto già ricco di carboidrati. Se si mangia la pizza e poi una porzione di nespole, dopo il pasto la glicemia risulta alta non è colpa delle nespole ma della grande quantità di carboidrati assunti con la pizza. Stessa cosa se nel pasto si è consumata una porzione generosa di pasta e/o pane. Può capitare che il diabetico verifichi la glicemia alta e che ne attribuisca la causa alla frutta. In realtà è il carico glicemico del pasto ad essere stato eccessivo. Considerato che la frutta fresca e di stagione apporta una serie di nutrienti e sostanze utili non andrebbe eliminata ma andrebbero ridotte le porzioni degli altri alimenti ricchi di zuccheri del pasto mantenendo anche la frutta in una proporzione reciproca che permette di tenere i livelli di glicemia sotto controllo.
Quanta frutta può mangiare chi soffre di glicemia?
La frutta fresca come mele, pere, agrumi, lamponi, mirtilli e frutti di bosco in genere, nespole, albicocche, pesche possono essere consumate quotidianamente con la raccomandazione di imparare a gestire la porzione e la frequenza in funzione dell’andamento della glicemia. Parlate con un medico o un nutrizionista.