Siracusa - “Lisistrata” ha debuttato ieri sera al Teatro Greco di Siracusa.
Il testo di Aristofane è stato riletto dalla regia di Tullio Solenghi, il cast è stato guidato da Elisabetta Pozzi e un cameo è stato affidato a Massimo Lopez che interpreta Pedasta. La commedia è in scena fino al 6 luglio.
Il regista Tullio Solenghi è qui nel duplice ruolo di regista e attore (è infatti Cinesia in Lisistrata) ha annunciato: “in questo spettacolo si ride”.
Ma si “viaggia” anche per l’Italia tramite la multidialettalità con cui il regista ha voluto restituire “la multietnia delle donne della Grecia”. Senza mai perdere di vista quel file rouge che, nella lettura universale della condizione umana espressa dalla cultura classica, quest’anno è donne e guerra. In un omaggio alla straordinarietà dell’universo femminile e una condanna – ferma e convinta – a ogni tipo di conflitto.
Quanta passione. Quanta ironia utilizzano Aristofane prima e Tullio Solenghi adesso per raccontare tutto ciò. Per dipingere con pennellate di coraggio e vitalità Lisistrata – “un’eroina ribelle” come ama definirla la stessa Elisabetta Pozzi – che convoca le donne di Atene e di altre città, tra cui la spartana Lampitò, per discutere un importante problema. A causa della guerra del Peloponneso, gli uomini delle polis greche sono perennemente impegnati a combattere e non hanno più il tempo per stare con le proprie donne. Lisistrata propone allora a tutte loro di fare uno sciopero del sesso: finché gli uomini non firmeranno la pace, esse si rifiuteranno di avere rapporti sessuali con i propri uomini.
Un racconto che si snoda tra “battute, tempi comici, situazioni, caratterizzazioni, degni della miglior tradizione del teatro classico” per usare le parole di Tullio Solenghi, secondo il quale “il valore aggiunto di trovarci in uno dei luoghi che furono spesso teatro degli eventi narrati, ci stimola nel ricercare quella essenziale empatia col pubblico, che vide il suo debutto nel lontano 411 a. C. quando Lisistrata si mostrò per la prima volta con la sua forza comico-rivoluzionaria agli esterrefatti quanto divertiti spettatori di allora”. E di oggi.