La dieta del giorno libero non prevede uno schema o un programma dietetico. La si potrebbe definire invece come un metodo per rendere più efficace il regime dietetico che stiamo già seguendo. Fondamentalmente la dieta del giorno libero è stata formulata dai dietologi per rispondere alle esigenze di chi segue diete rigide e drastiche. In pratica per 6 giorni su 7 si segue lo schema alimentare sulla base del tipo di dieta scelta, mentre il settimo giorno ci si può concedere qualche sfizio. Sui social si è diffuso l'hashtag #cheatday (il giorno libero della dieta), c'è anche il cheat meal, che invece consiste nel mangiare secondo i dettami della dieta tutto il giorno, tranne durante un pasto, in cui invece si può mangiare tutto quello che si vuole. Insomma dopo sei giorni di sacrifici, il settimo si può mangiare invece a quattro palmenti, come suol dirsi.
Questa trasgressione alimentare è funzionale alla dieta che stiamo seguendo in quanto può aiutarci a dimagrire. I giorni in cui facciamo uno strappo alla regola infatti potrebbero aiutarci a dimagrire perché andiamo a stimolare la leptina, un ormone proteico prodotto dal tessuto adiposo che regola il senso di sazietà, mentre la grelina è l'ormone che stimola il senso dell'appetito. In ogni caso mangiare più del dovuto potrebbe accelerare il metabolismo nella misura non superiore al 3-10% entro massimo 24 ore.
Ovviamente se non vogliamo vanificare i risultati della dieta, questo giorno di libertà non deve essere inteso come un pretesto per mangiare di tutto e di più, rimpinzandoci magari di schifezze e cibo spazzatura. In particolare se consumiamo porzioni dalle quantità ridotte possiamo concederci questo sgarro senza dovercene pentire. Se invece il giorno libero si trasforma in una grande abbuffata, gli altri sei giorni ci serviranno per non ingrassare, mentre l'obiettivo del dimagrimento sarà perso di vista. Tuttavia non va dimenticato che un modo sicuro per bruciare le calorie è la pratica di un'attività fisica. Dimagrire solo con la dieta in pratica sarebbe una fatica di Sisifo e quindi un obiettivo irrangiungibile. In particolare la bicicletta e il nuoto sono gli sport che fanno bruciare più calorie.
Un interessante studio sugli effetti del digiuno
Uno studio del Minnesota Study condotto da Ancel Keys prese in esame la fisiologia del digiuno al termine della seconda guerra mondiale per studiare in che modo rialimentare i reduci. Questo biologo nutrizionista sottopose 36 uomini volontari sani al semi-digiuno, a cui si associava anche una attività fisica svolta con regolarità e costanza. Lo studio evidenziò che le persone sottoposte a lungo a una rigida restrizione calorica possono sviluppare un desiderio ossessivo del cibo che li porta a sovralimentarsi. Una volta concluso questo studio, nessuno dei volontari riuscì a riprendere il peso iniziale e a riacquisire sane abitudini alimentari. Insomma riagganciandoci al discorso iniziale, il pasto libero, se fatto senza eccessi, può contribuire al successo di una dieta dimagrante.