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Emma Marrone: Devo curarmi

Ha già lottato contro un tumore



Emma Marrone (Firenze, 1984), è malata. E dovrà curarsi. In passato ha lottato contro un tumore, sconfiggendolo. 

"Succede. Succede e basta. Questo non era proprio il momento giusto, ma in certi casi nessun momento lo sarebbe stato. Da lunedì mi devo fermare per affrontare un problema di salute. Ve lo dico personalmente per rassicurarvi e per non creare allarmismi inutili".

La cantante trentacinquenne ha dato la notizia sul social, accompagnandola con una citazione di John Lennon "La vita è ciò che ti accade quando sei tutto intento a fare altri piani". La cantante spiega che non sarà presente al concerto di RadioItalia a Malta, in programma per il 4 ottobre.

"Inutile dirvi — prosegue Emma— l'immenso dispiacere che provo per tutti quei ragazzi che hanno speso dei soldi in voli aerei e alberghi per venire fino a Malta per sostenermi: non avete idea di quanto mi sarebbe piaciuto essere su quel palco e cantare per tutti voi. Vi prometto che tornerò più forte di prima! Ci sono troppe cose belle da vivere insieme". Nel finale del post, la cantante ha voluto rassicurare i fan: "Adesso chiudo i conti una volta per tutte con questa storia e poi torno da voi. Grazie e state sereni davvero... Andrà tutto bene!".

Il tumore alle ovaie nel 2009

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Nel 2009 il ginecologo di Emma, al termine di una visita, scandì: "Tumore, operare, massima urgenza".

"La neoplasia mi aveva preso utero e ovaie. Avevo fatto la Tac e la risonanza magnetica. Anche la ricerca dei marker nel sangue confermava la presenza di cellule tumorali. A quel punto non potevo più sfuggire". 

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Emma aveva 25 quando la malattia ha bussato alla sua porta preceduta da avvisaglie di stanchezza prolungata e perdita di peso che mamma Maria e papà Rosario attribuivano alla sua vita stressata. Di giorno lavorava come commessa in negozio e di notte andava in giro a suonare nei locali con la sua band. In più, preparavano un disco tutto da soli. "Poi però, sai quando ti si accende quella lampadina nella testa? Anche prima di andare a fare la visita avevo parlato con mia mamma e le avevo detto: preparati perché non ne verrà niente di buono, lo so. Me lo sentivo dentro".

A chiamare i colleghi del Policlinico Umberto I a Roma per farla operare d’urgenza è stato il ginecologo stesso, amico di famiglia. "Chicca", così la chiama suo padre, ha voluto essere informata di tutto dai dottori fin dall’inizio. A muso duro e da sola. Così glielo hanno detto: rischi di morire; se sopravvivi, c’è la probabilità che tu comunque possa non avere figli. Prima di entrare in sala operatoria, Emma ha quindi chiesto di firmare il consenso alla donazione degli organi. "Ero serena, il perché non lo so. Sarà che sono abbastanza credente, pregavo molto. Avevo paura però volevo comunque affrontare tutto". L’intervento è durato sette ore. "Non smetterò mai di ringraziare la dottoressa Marialuisa Framarino e lo staff di Ginecologia. Mi hanno accolto subito bene e mi hanno salvato la vita. Lei ce l’ha messa tutta per salvarmi le ovaie e l’utero. E c’è riuscita. Fortunatamente non c’è stato nemmeno bisogno di fare radio o chemioterapia, come invece mi era stato anticipato. Dopo l’intervento ho fatto di nuovo gli esami ed era sparito tutto. Nel sangue non era rimasto niente, come se il mio corpo avesse immediatamente reagito bene". Poi, una settimana di ricovero. "Sono stata dimessa anche un giorno prima del previsto, perché volevo tornare a casa. È stato il solo momento in cui ho pianto: non pensavo di uscire con le mie gambe, sinceramente".

Tre settimane dopo, Emma era seduta in un pub a cantare. "Avevo ancora i punti e il busto con le stecche, che ho portato per mesi, anche quando ho fatto il primo provino il 3 giugno ad Amici". Maria De Filippi lo sapeva, ma la ragazza le ha chiesto il silenzio sulla sua condizione. La malattia è scomparsa. Ora un nuovo problema. ma Emma ha fede. 


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