Scicli - Questa volta ho conquistato l'Etna, con il grande aiuto e la professionalità delle guide del Parco dell’Etna e nello scenario suggestivo che offre l'Etna fra i più incantevoli di tutta Europa.
Continua la mia sfida agli ostacoli che incontro tutti i giorni ed a dimostrare che con un po' di buona volontà, determinazione e ostinazione anche per chi è nelle mie stesse condizioni si possono fare cose che sembrano impossibili. Nella mia continua ricerca mi sono imbattuto in un articolo che trattava della Joelette, una sedia particolare monoruota che consente a persone con difficoltà motorie di affrontare anche tratti lunghi e poco impegnativi in piena libertà in ambiente di montagna con un minimo di due accompagnatori.
Ho preso contatto a luglio con Franco Emmi, guida dell’Ente Parco dell'Etna, che mi ha dato tutte le indicazioni come fare richiesta della sedia speciale Joelette donata dall’imprenditore Cusumano (proprietario della omonima azienda vinicola) e quindi organizzarci per fare l'escursione .
Finalmente dopo tanti rinvii dovuti ad impegni reciproci ed anche al meteo ed ai capricci dell'Etna l'altro giorno ricevo il messaggio di Franco e così di mattina presto ci siamo incontrati al Rifugio Sapienza dove, con la Jeep dell’Ente, siamo saliti alla Torre del Filosofo a 2.900 metri. Le guide Franco, Giuseppe e Sebastiano hanno montato la Joelette e quindi abbiamo iniziato il percorso osservando il paesaggio unico dei crateri del 2002. Qui ho potuto constatare la grande professionalità e passione di Franco Emmi guida dell'Etna da sempre. Ogni tanto osservavamo gli sbuffi del cratere principale che ad intervalli di circa 5 minuti si ripetevano. Risalendo, abbiamo potuto ammirare dall’alto il cratere del 2001 ammirando tutto il paesaggio fra cui parte della Sicilia come le cime delle Madonie e sino al golfo di Siracusa. Franco mi ha spiegato che 40 giorni fa c'è stata un eruzione facendomi notare la differenza della colata nuova con quelle precedenti. Proprio in questo punto c'erano delle fumarole o anche parti umide che con il calore emettevano del vapore e facendo un piccolo buco abbiamo preso della lava che toccandola con le mani era abbastanza calda.
Ci siamo poi spostati nuovamente con la Jeep a quota 2.700 per goderci la Valle del Bove dalle mille tonalità ed anche da qui il panorama verso Taormina con il profilo naturale e particolare del monte Venere che rappresenta una donna distesa . Siamo poi scesi verso la Cisternazza , così è denominata quella parte di cratere sprofondata piena disottilissima sabbia vulcanica .
Qui nella zona c'erano diverse postazioni di sismografi e geofoni che registrano i rumori dentro il cratere . Oltre alla rara vegetazione che cresce in questo ambiente fra il nero della lava si notavano molte coccinelle forse gli unici animaletti che stanno qui.
Indimenticabile esperienza, per questo voglio ringraziare l’Ente Parco dell’Etna, la grande passione, generosità e disponibilità di Franco Emmi, Giuseppe e Sebastiano.