Oggi ci dedichiamo ad una tra le diete più conosciute del momento: la dieta metabolica. Si tratta di un approccio alimentare che, durante gli ultimi anni, ha suscitato diverse reazioni. Vediamo insieme di cosa si tratta, ma soprattutto come funziona e quali ipotetici effetti collaterali potrebbe avere sul corpo.
Cominciamo dalla cosa fondamentale: cos’è la dieta metabolica?
Esistono diverse varianti della dieta metabolica - tra le più in voga troviamo quella ideata dal dottor Mauro di Pasquale, medico canadese dalle chiare origini italiane - ognuna di esse promuove l’idea che nutrendosi di determinati alimenti in determinati momenti possa raggirare, ed in un certo senso “resettare”, il nostro metabolismo con l’obiettivo di velocizzarlo, finendo così per ottenere in brevissimo tempo la perdita di peso tanto agognata. Di base, la dieta metabolica prevede un ridotto apporto di carboidrati, fonte energetica primaria, in modo da forzare il nostro organismo ad usare l’energia ottenuta dalla combustione dei grassi, ma cerchiamo di andare più a fondo.
Come funziona la dieta metabolica
Per poterne spiegare il funzionamento, abbiamo bisogno di qualche piccola definizione di base, in primis quella del metabolismo: il termine indica i processi che il nostro corpo attua in modo da elaborare al meglio tutti i componenti che assumiamo tramite l’alimentazione. Il catabolismo, invece, è il fenomeno con cui l’organismo produce energia da ciò che mangiamo. Durante i processi anabolici, infatti, i macronutrienti – carboidrati, grassi e proteine – vengono scomposti. Per quanto riguarda invece i processi anabolici, l’energia viene utilizzata per produrre sostanze complesse, come ad esempio pe proteine. Sia catabolismo che anabolismo sono strettamente correlati, e questo tipo di dieta cerca di sfruttarle al meglio. L’alterazione del nostro metabolismo avviene tramite una significativa riduzione dei carboidrati, in modo tale che il corpo sia obbligato a passare all’energia alternativa ottenuta tramite le sue riserve di grassi, favorendone la combustione. Un elevato apporto proteico, nel frattempo, assicura che il corpo non tragga energia dai suoi muscoli, garantendo inoltre una maggiore ritenzione idrica ed evitando una perdita di peso composta più che altro da liquidi. Se siete tra le persone a cui è stata sempre ripetuta la classica frase “hai il metabolismo lento”, velocizzare un po’ le cose sembrerebbe essere un ottimo modo per bruciare calorie più in fretta, ma spesso la velocità soggettiva del proprio metabolismo ha a che fare più che altro con la genetica e la dedizione all’attività fisica, quindi cercate di concentrarvi anche su quest’ultimo aspetto.
Le varie fasi della dieta metabolica
Generalmente, la dieta metabolica prevede due fasi ben precise, da dover seguire in maniera scrupolosa.
Fase uno
Per quanto riguarda la fase uno, essa consiste sostanzialmente in un periodo di prova della durata di all’incirca quattro settimane. Questa fase è considerata molto importante, fondamentalmente per due motivi: il primo riguarda il capire quale sia la quota di carboidrati necessaria per l'ottimale funzionamento dell'organismo e l’altro per verificare, in questo periodo di prova, la reazione del corpo a questa riduzione dei carboidrati. Questa fase iniziale dura più o meno 4 settimane, infatti, vi sarà una riduzione dell’apporto glucidico, il che significa che probabilmente si andrà incontro agli effetti collaterali tipici di questo tipo di regime alimentare con pochi carboidrati, come ad esempio spossatezza, mal di testa, nausea ecc. Le suddette quattro settimane sono ulteriormente divise due cicli di 12 giorni di scarico, periodo in cui saranno pochissimi i carboidrati e prevarranno i grassi. Finito questo ciclo di scarico, si passa poi ad un carico di carboidrati, in cui avremo ben 2 giorni il cui il consumo di carboidrati sarà maggiore a quello dei grassi e delle proteine, permettendo ai muscoli di caricarsi di glicogeno e fare il pieno di energie, dopodiché si riparte con i consueti 12 giorni di scarico e così via. Durante quest’ultimo la dose massima dei carboidrati sarà di soli 30 grammi.
Fase due
Durante la seconda fase prevista dalla dieta metabolica, il nostro metabolismo dovrebbe ormai aver raggiunto il massimo della sua efficienza, per cui sarà in grado di bruciare moltissimi grassi. Per fare in modo che quest’equilibrio interno sia mantenuto, bisognerà seguire 5 giorni di scarico e altri due di ricarica, sempre seguendo la metodologia alimentare già sperimentata nella fase uno.
Per quanto tempo dovrei seguire la dieta metabolica?
L’obiettivo generale di una dieta improntata ad un cambiamento a livello metabolico dovrebbe promuovere un cambiamento sia della dieta che dello stile di vita. Stabilire quanto tempo bisogna seguire questo tipo di dieta sta a voi e a quanti chili dovete/volete smaltire. Dopo aver perso peso, infine, dovrebbe esserci poi un periodo di stabilizzazione in cui il corpo si abitua totalmente al nuovo modo di alimentazione. In generale, però, va considerato che un simile regime alimentare è piuttosto restrittivo, sia nelle dosi che nell’alimentazione, quindi si sconsiglia di seguirla per troppo tempo. Coloro che sollevano dubbi sull’effettiva riuscita di questo tipo di dieta sostiene che, indipendentemente dal periodo in cui si segue una dieta, prima o poi si ricade sempre nelle vecchie abitudini. Ecco perché la metabolica dovrebbe più che altro essere un monito e uno sprono per un cambio di abitudini sia di vita che di abitudini alimentari, in modo da non cadere mai più in tentazione. Una dieta di questo tipo non è quindi raccomandabile se si cercano risultati duraturi. La dieta metabolica, inoltre, non fornisce nessuna indicazione sui passi da seguire dopo averla conclusa.
Quanto è sicura questo tipo di dieta?
Nonostante non ci siano prove a supporto di questa teoria di reset del proprio metabolismo, molti sono convinti della validità della dieta metabolica. Molti esperti, però, non sono molto sicuri che una perdita di peso così rapida sia sostenibile da parte dell’organismo. In genere, finché consumate almeno 1,200 calorie al giorno, tecnicamente la dieta non risulta dannosa, ma di sicuro non è la miglior opzione che possiate considerare. Esistono infatti diversi fattori ed effetti collaterali di cui dover prendere atto, specialmente per quanto riguarda la dieta metabolica, primo fra tutti il fatto che un regime alimentare ben collaudato dovrebbe tener conto della situazione del soggetto, sia in termini di età e sesso, che della salute di quest’ultimo. Ogni persona è diversa, e i 30 grammi di carboidrati al giorno consigliati nel periodo di scarico potrebbe essere una dose fin troppo generica da poter attuare, senza considerare che alcuni tipi di condizioni mediche esigono delle diete per esigenze diverse, quindi è sempre meglio contattare uno specialista e capire insieme cosa faccia o meno al caso vostro. Controversa è anche la scarsità di fibre che la dieta metabolica prevede. Il limitato consumo di frutta e verdura, entrambe contenenti carboidrati, porta anche ad un limitato consumo di fibra, che può ridurre i danni provocati dall'eccesso di grassi.
Alternative per velocizzare il proprio metabolismo
Al posto di soffrire la fame a causa del regime restrittivo imposto dalla dieta metabolica – dopotutto a nessuno piace essere costantemente irritabile ed affamato – ci sono certamente metodi più semplici e salutari per velocizzare il proprio metabolismo. Per prima cosa, potreste aumentare l’attività fisica e allenarvi di più, oppure si può pensare di fare una colazione proteica e non saltare i pasti, o ancora tenersi ben idratati e bere più acqua, ma soprattutto non sottovalutare la vostra salute del sonno, dormendo le ore necessarie per sentirvi freschi e in forma. Se focalizzate il vostro obiettivo sul rispettare questi consigli che ai vostri occhi potrebbero sembrare quasi scontati, non solo migliorerete di sicuro il vostro metabolismo ma, in più, vi aiuteranno a ristabilire uno stile di vita e delle abitudini corrette e durature, ottenendo risultati in maniera più naturale.